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Economia e Turismo

Cavese dai due volti, pari in rimonta

Inserito da (admin), lunedì 27 agosto 2007 00:00:00

Pari alla prima, giudizio da rivedere. Cavese timida, impacciata, sotto ritmo nel primo tempo. Aggressiva, pimpante, pericolosa nella ripresa. Squadra da aggiustare, giudizio rimandato anche su Cioffi, il nuovo allenatore. Se le cose migliori riescono nella ripresa significa che la formazione iniziale è sbagliata e se riescono con il passare dei minuti, significa che a quel punto più che a funzionare gli schemi dell'allenatore a venir fuori è il carattere dei calciatori. Pari alla fine comunque sacrosanto, anche se il gol di Unniemi (37' st) è stato contestatissimo dagli ospiti, tratti in inganno da una segnalazione di fuorigioco errata del guardalinee, poi modificata dall'arbitro, che ha lasciato giustamente giocare. La Cavese nei 25 minuti finali mette insieme tutto ciò che non riesce a fare prima: oltre al gol, si procura un rigore, tirato maldestramente da Grieco, ed impegna il portiere ospite Moreau almeno in 3 parate strepitose. Stando al numero di palle gol, quindi, il pari ci sta tutto.

Primo tempo da dimenticare. Gira palla la Cavese, ma lo fa sempre in orizzontale ed a ritmi bassi. Non c'è un'idea offensiva, si preferisce tenere la palla a terra perché in avanti non c'è un punto di riferimento che la sappia giocare di testa. E non si guadagnano le fasce per lo stesso motivo, il cross in mezzo non sarebbe la scelta giusto quando non hai una torre là davanti. Ed allora viene spontaneo chiedersi: ma questa Cavese in che modo cerca di fare gol? Probabilmente si vuole attendere l'attimo giusto per colpire con l'invenzione di un singolo. Situazione, questa, che nei primi 45 minuti si verifica solo una volta: al 32' Grieco s'inventa un numero, l'unico della sua scialba partita, passa in mezzo a due uomini e prova il tiro di punta, si allunga e devia in angolo Moreau. Poi null'altro. Squadra probabilmente fin troppo nuova e priva ancora di una precisa fisionomia. I vecchi se ne sono andati via uno dopo l'altro e due decisivi l'anno scorso (Ercolano e De Giorgio) sono in tribuna per dissapori con la società. E così, si vede in campo una squadra senza né testa e né coda, tra l'altro punita da un eurogol: Musetti recupera palla su errato passaggio di testa di Riccio e scarica un proiettile da oltre 30 metri che finisce dritto all'incrocio, con Cecere che parte male ed in ritardo (24' pt).

Nella ripresa Cioffi cambia e fa bene, perché la partita gira. Fuori Riccio, il più deludente di tutti, poi esce anche Bernardi per infortunio, dentro Frezza e Giampaolo, i due che cambiano volto alla Cavese. Adesso c'è più aggressività e più corsa. Aquino riesce a fiondarsi negli spazi e stessa cosa fa Frezza, Giampaolo entra subito nel vivo. La Cavese dà segnali di vitalità e le palle gol fioccano. La prima al 20' capita a Giampaolo, il suo tentativo è neutralizzato in uscita da Moreau. Al 23' Aquino si gira in un lampo e tira, decisiva una deviazione che salva il portiere Moreau. Al 28' proteste vibranti della Cavese: Aquino finisce giù, sarebbe rigore, ma il segnalinee blocca l'azione per un fuorigioco di Frezza. Il rigore arriva al 33': lo guadagna Aquino, messo giù da Lambrughi. Dagli 11 metri va Grieco, il tiro è deviato dal portiere, che si allunga prodigiosamente. Moreau si supera al 34' su Frezza, deviando ancora in angolo. Il vero miracolo al 36': respinge su Scartozzi e poi su Aquino a colpo sicuro da due passi. Il pareggio arriva al 37': Frezza sfonda dalla destra e mette in mezzo, Unniemi segna a porta vuota.

Mister Cioffi soddisfatto della ripresa
Cioffi si tiene le cose buone, anche se sottolinea quelle negative. «Nel primo tempo abbiamo fatto confusione a centrocampo, nel senso che abbiamo cercato con troppa insistenza le giocate centrali. Nella ripresa è andata molto meglio, la forza della Cavese di quest'anno è quella di essere una squadra camaleontica». Quindi il tecnico non recrimina per le scelte iniziali: «No, perché nel primo tempo avevamo in campo un tipo di squadra, nella ripresa l'ho modificata ed abbiamo giocato con un altro modulo. E sicuramente la squadra mi è piaciuta di più». Il tecnico della Cavese è stato espulso. «Avevo fatto notare educatamente al guardalinee che aveva sbagliato ad alzare la bandierina ed infatti l'arbitro ha fatto proseguire. Però mi ha espulso lo stesso, ma non dovrei essere squalificato». De Giorgio ed Ercolano? «Se vogliono restare, sono i benvenuti».

La riscossa avviata dai panchinari
Mai come ieri cambi così azzeccati. I mutamenti tattici in corso d'opera fatti da Cioffi hanno prodotti i frutti sperati e raddrizzato una partita sembrata ai più stregata. Invece, i vari Frezza, Giampaolo ed Unniemi sono riusciti, con le loro caratteristiche tecniche gettate nella mischia nella ripresa, a trovare il pareggio. Nello spogliatoio biancoblù, e per la precisione nella sauna-stampa del "Simonetta Lamberti", grande attenzione a Giammarco Frezza, il primo ad affacciarsi, ma solo per un momento, perché troppo disidratato per sopportare ulteriormente il bagno di sudore della saletta stampa: «È stata un'impresa riacciuffare il pareggio, queste partite sembrano stregate e destinate a finire male. Invece, abbiamo creduto fino alla fine nel pari e ci siamo riusciti. Merito della grinta e della determinazione del gruppo. A prescindere dai nomi».

Il fuoriclasse Federico Giampaolo gli fa eco: «Ho visto soprattutto del positivo da questa prima stagionale. La Cavese ha dimostrato di essere una squadra compatta e volitiva. Capace di reagire anche alle stregonerie avversarie. Vedi le parate che sanno del miracoloso di Moreau. Certo, qualcosa nel primo tempo non è andata come doveva andare. Ci siamo intestarditi per vie centrali a cercare il passaggio in verticale e tra centrocampo ed attacco non c'è stata cerniera. Poi con i cambi nella ripresa abbiamo dato spinta sulle fasce e questo ci ha portato a farci pericolosissimi per tutti i 49 minuti del secondo tempo». Giampaolo giudica positivo anche il suo esordio personale in maglia biancoblù, promettendo ampi margini di miglioramento: «Non sono al 100%. Il caldo si è fatto sentire. Ma per crescere bisogna giocare. Il mister mi ha dato la possibilità di farlo e penso di aver dato un modesto contributo alla rimonta. Per quanto riguarda la squadra, sono altrettanto soddisfatto, perché ho visto segnali incoraggianti di tenuta atletica e di grinta nei momenti difficili. Per un gruppo che è cambiato per i suoi 8/11, è già un bel miracolo l'affiatamento trovato».

Daniele Unniemi ha avuto il suo grande momento di gloria che ha fruttato alla Cavese il gol del pareggio. Su un'azione che ha messo in luce, tra l'altro, le discordanti valutazioni della giacchetta nera di turno e del suo primo assistente, Cucchiarini: «È stato magistrale Frezza nel trovare quel corridoio giusto, attaccando lo spazio e mangiandosi tutta la retroguardia della Pro Sesto. Io ho avuto il merito di crederci in quel pallone e mi ci sono catapultato con tutta la rabbia che avevo in corpo. Moreau non ci ha potuto nulla, nonostante avesse stregato la sua porta fino a quel punto». Il primo gol della nuova stagione aquilotta vede la sua firma. «Spero che non rimanga l'unico», conclude il difensore brindisino.

Capitan Nocerino, alle prese a lungo con l'antidoping a fine gara, vede il bicchiere mezzo pieno: «Abbiamo dimostrato che non si è perso quel carattere di sempre. Non abbiamo mollato mai ed alla fine siamo stati premiati. Certo, bisogna crescere ancora e migliorare nei meccanismi tattici che ci portano a mutare assetto sul campo in continuazione. Un modo per mettere in difficoltà gli avversari frastornandoli e togliendo loro ogni punto di riferimento. Ai tifosi chiedo di avere pazienza e di dimenticare quello si è stati. Ora più che mai, con il loro incitamento e calore non possiamo che migliorare».

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Il rigore sbagliato da Grieco (le foto del servizio sono a cura di MetellianaPress) Il rigore sbagliato da Grieco (le foto del servizio sono a cura di MetellianaPress)
L'espulsione del tecnico Renato Cioffi L'espulsione del tecnico Renato Cioffi
Uno dei prodigiosi interventi di Moreau Uno dei prodigiosi interventi di Moreau

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