Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, buona la prima
Inserito da (admin), lunedì 13 settembre 2004 00:00:00
La Cavese non stecca alla sua "prima". Soffre un po', si complica la vita da sola, ma alla fine ha la meglio sul Ragusa e manda all'incasso i primi 3 punti della stagione. Gli aquilotti vincono meritatamente, ma mettono alla prova le coronarie dei tifosi. Forse trovano troppo presto il gol del vantaggio ed entrano in crisi nervosa per la paura di vincere. Fatto sta che la più semplice delle domenica poteva diventare una brutta beffa. La cronaca della partita si apre sotto il segno della Cavese. I metelliani vogliono subito testimoniare a tutti la loro voglia di vivere da protagonisti questo campionato. La mentalità vincente del patron Cutillo e quella degli allenatori Campilongo-Pidone li ha contagiati tutti. Appena 2' di gioco ed arriva il gol del vantaggio. Ancora una volta è l'estro dell'italo-canadese Rocco Placentino che sale in cattedra: dribbling sulla trequarti e dalla lunga gittata palla telecomandata all'incrocio dei pali. I tifosi della Curva, coperti dalla grande scenografia realizzata (un mega-striscione per ricordare le vittime in Ossezia ed una grande bandiera bianca e blù per tutta la Curva Sud), non possono apprezzare il gesto tecnico dell'aquilotto, ma possono solo accodarsi all'applauso degli altri sportivi metelliani. Al 3' la timida risposta affidata a Parma, che dal limite dell'area di rigore impegna in angolo Mancinelli. Al 7' leggerezza della retroguardia aquilotta, ma sotto misura non arriva in tempo Plasmati. Supremazia territoriale della Cavese fino al termine della prima frazione di gioco. Al 31' Folino, nel cuore dell'area ospite, pesca solo Scichilone, che mira al palo lontano, ma la palla non gira come vorrebbe e termina out. 2' più tardi altra azione pericolosa marcata Cavese. Scichilone stavolta veste i panni del rifinitore ed illumina Galizia, che però perde il tempo utile per la botta a colpo sicuro sotto misura. Ancora Cavese sugli scudi al 37': punizione dal limite per atterramento di Galizia, tocco corto di Pagano e fucilata di Placentino che si stampa sulla traversa. Agli aquilotti manca il colpo di grazia per chiudere i conti. Proprio allo scadere, su punizione dal limite, il Ragusa prova a far male. La palla messa all'incrocio dei pali da Erbini è neutralizzata in angolo con un volo plastico dall'ottimo Mancinelli. Nella ripresa la Cavese frena. Campilongo e Pidone se ne accorgono, chiedendo di tenere alta la tensione della squadra. Concentrazione soprattutto tra gli uomini della difesa. Catello Mari, migliore in campo per i suoi, riorganizza il reparto. Il giovane centrale difensivo arrivato dalla Casertana non ne sbaglia una. Al 12' il siciliano Parma si rifà pericoloso dalle parti di Mancinelli: la sua conclusione dal limite impegna in angolo l'estremo difensore metelliano. È il massimo dello sforzo ragusano per trovare il pari. Sembra quasi rassegnato l'undici ibelo. Ma al 21' ecco il regalo inatteso. Rocca lancia da 40 metri in area una palla innocua, sulla quale Abate ha l'infortunio della domenica. Calcola male l'appoggio al proprio portiere e deposita di testa in fondo al sacco, spiazzandolo. Gol che gela i 2.000 del "Lamberti". La doccia fredda scuote gli aquilotti, che però hanno speso molto nella prima frazione. Dalla panchina aquilotta giocano l'ultima carta: dentro l'attaccante argentino Marchano, fuori il difensore Abate. E subito la mossa dà i suoi frutti. Punizione sulla trequarti di Tatomir nel cuore dell'area siciliana. Sale al secondo piano Marchano, che inzucca alla perfezione nel sacco, bruciando tutti sull'uscita di Accialini. La Cavese prova a chiudere ancora in contropiede con Placentino in pieno recupero, ma il tiro da posizione decentrata viene messo in angolo da Accialini. Poi la grande festa sotto la Curva per una vittoria che riaccende l'entusiasmo in casa biancoblù.
I COMMENTI
I tecnici Pidone e Campilongo soddisfatti: grandi elogi all'impegno ed al carattere della squadra
Soddisfazione in casa aquilotta a fine partita. I due allenatori Pidone e Campilongo festeggiano con il presidente Cutillo, ma hanno i piedi ben messi per terra. «Non abbiamo giocato - sottolinea subito Campilongo - come altre volte. La palla non ha girato come bisognava fare e come andiamo ripetendo durante gli allenamenti settimanali. È stata, però, una domenica particolare, in cui si è fatto sentire il caldo, la tensione della "prima" in casa, il ritorno su un campo in erba dopo tanto giocare sul sintetico. Ma debbo ringraziare tutti i ragazzi per il grande impegno fino al termine». La Cavese, forse, è andata troppo presto in vantaggio. «Sì e no. Da un lato ci ha leggermente rilassati troppo presto, dall'altro ci ha permesso di aspettare gli avversari sulla nostra metà campo, per ripartire con la velocità che ci contraddistingue». Cosa è mancato per chiudere prima la sfida? «Un pizzico di cattiveria in più sotto porta - commenta Roberto Pidone - nei momenti decisivi. Troppo leziosismo non produce effetti positivi, come poi abbiamo sperimentato sulla nostra pelle nell'occasione dell'infortunio difensivo registrato». Qualcuno ha chiesto il perché di alcuni cambiamenti in corso d'opera. È il caso della sostituzione del "motorino" Folino. «Sull'1-0 per noi - spiega Campilongo - ho pensato di mettere dentro un altro incontrista più fresco, per gestire meglio la fase di rottura, ma per una sostituzione probabilmente non azzeccata ne è arrivata un'altra, con il cambio Abate-Marchano, rivelatasi decisiva».
In grande evidenza il difensore Mari
Tra i giocatori aquilotti più visibilmente contenti della prestazione offerta c'è Catello Mari. Al giovane difensore, arrivato dalla Casertana a luglio, il peso di reggere, insieme al compagno di linea Cipriani, un reparto "sotto osservazione" sin dall'inizio della nuova stagione. Mari è stato superlativo. Sempre puntuale nelle uscite dall'area di rigore, sempre lucido nel chiamare all'ordine i compagni. Insomma, esame superato a pieni voti. Sotto gli occhi di un critico tutto particolare. In tribuna, infatti, il papà Giuseppe, Maggiore dei Carabinieri, con la famiglia al gran completo. «Sapevo di avere sopra di me gli occhi di tutta la città - commenta Mari - ma ho provato a non pensarci troppo. È stato una specie di training autogeno, quello che ho fatto su di me per concentrarmi sulla partita». Quell'infortunio ad Abate, però, poteva trasformare una bella giornata di festa in un mezzo fallimento...«Può capitare a tutti di sbagliare sotto pressione ed in una fase di alleggerimento al portiere. Ma mi piace ricordare tutte le altre volte nelle quali i nostri avversari hanno trovato filo da torcere dalle nostre parti». Rocco Placentino e Mauro Marchano sono gli autori delle 2 reti nella porta giusta che sono valse i 3 punti della sfida. Entrambi nati lontano dall'Italia: il primo in Canada, il secondo a Rosario, in Argentina. Per Placentino non è il primo sigillo in biancoblù. Per Marchano sì. «Ho avuto l'opportunità di dimostrare al presidente Cutillo ed al mister - dichiara Marchano - che hanno fatto bene a scommettere su di me. Spero di regalare altre soddisfazioni a loro ed a me stesso».
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