Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, brutta chiusura al "Lamberti"
Inserito da (admin), lunedì 28 aprile 2008 00:00:00
La Paganese aveva troppa fame di punti per poter fallire l'appuntamento con la vittoria, unica speranza per evitare la retrocessione diretta. Ed è stata proprio una maggiore determinazione gettata nella mischia a permetterle la prima impresa corsara della stagione. Ieri al "Simonetta Lamberti", contro una Cavese già salva, ha avuto dalla sua anche la fortuna. La chiave di volta della sfida-derby l'espulsione del portiere Criscuolo al 31' pt per fallo su Cantoro lanciato a rete. L'inferiorità numerica alla distanza è stata pagata sul piano fisico e la frittata è stata fatta.
La cronaca della partita si era aperta con i biancoblù a gestire palla e subito pericolosi dalle parti di Botticella. Al primo giro di lancetta dei secondi è Aquino, su assist di Pierotti, a schiacciare troppo la conclusione dalla sinistra, che finisce sul fondo. Al 5' tocca a Sorrentino impensierire la retroguardia azzurrostellata. La palla esce di un soffio fuori. Qualche minuto più tardi è Aquino a provarci, ma la mira non è delle migliori. Break della Paganese al 26', con l'ex Scarpa che gira sulla trasversale dei biancoblù. Palla gol per Cantoro al 27', ma sbaglia il controllo l'attaccante paganese. L'azione viene poi vanificata da un offside di Fanasca. La partita si infiamma al 31': Criscuolo travolge Cantoro, sfuggito alla retroguardia aquilotta, e per il signor Giancola è calcio di rigore e cartellino rosso per l'estremo difensore della Cavese. Dal dischetto tira Scarpa. Palla che si infila sotto il corpo di Della Corte, intanto subentrato a Tarantino. Gelano i tifosi di casa, mentre fan festa i paganesi. Per poco. È il 35' quando una palla vagante nell'area di rigore ospite viene svirgolata da Fumai e finisce sui piedi di Aquino. La zanzara non si fa pregare e mette dentro la sua 5ª rete stagionale. Nonostante l'inferiorità numerica la Cavese gestisce bene il finale di primo tempo. Per la Paganese buona occasione solo al 41', quando Fusco imbecca Marino, che impegna severamente in angolo Della Corte.
La ripresa si apre con una conclusione telefonata tra le braccia di Della Corte di Scarpa. Al 9' ci prova ancora una volta Fanasca, ma l'incornata finisce fuori. Stregata la porta di Della Corte per Cantoro, che si fa neutralizzare da poco più di due metri una fucilata a colpo sicuro. La Paganese insiste. Vuole il gol della vittoria e della speranza. Al 21' Cantoro impegna con i pugni Della Corte. Due minuti più tardi, però, il portiere aquilotto non può nulla sulla conclusione di Osso Armellino, lesto a riprendere una sua respinta corta su fucilata di Scarpa. Pur in inferiorità numerica e con motivazioni ben diverse, la Cavese sembra non rassegnarsi alla sconfitta, la seconda stagionale tra le mura amiche. Ma al 37' ogni velleità di pareggio svanisce sulla seconda espulsione aquilotta. Geraldi risponde male a Giancola per un fallo fischiato contro e guadagna la via degli spogliatoi. In 9 contro 11 la Cavese deve arrendersi. Uscendo dal campo tra cori di delusione dei propri tifosi.
«I ragazzi meritano elogi, non fischi»
Volti scuri nello spogliatoio aquilotto. I cori di protesta da parte dei tifosi al termine della gara e le accuse di essersi venduti non sono andati giù. Aldo Papagni ed i calciatori si sono a lungo trattenuti nello spogliatoio per ingoiare il boccone amaro. Poi le precisazioni. «Abbiamo giocato la nostra partita fino a quando quell'episodio dell'espulsione di Criscuolo - ammette l'allenatore Papagni - ha cambiato le carte in tavola. In 10 contro 11 abbiamo comunque cercato e trovato il pareggio. Ma non è stato facile continuare a contenere gli avversari che avevano come obbiettivo unico la vittoria. Abbiamo dovuto capitolare, anche perché rimasti in 9 era praticamente impossibile imbastire la pur minima situazione di gioco. Ma quello che mi dispiace è aver registrato quei fischi e quelle voci contro di noi da parte di un pezzo di pubblico. Nessuno dei ragazzi lo merita. Questo gruppo merita più riconoscenza. Ha dato tutto nei momenti difficili, conquistando la salvezza con ampio anticipo, ed anche contro la Paganese ha voluto onorare il calcio come sanno fare i professionisti. In cantiere non c'erano, però, le espulsioni di Criscuolo e Geraldi».
Tensione tra le tifoserie prima della partita
La posta in palio troppo alta per non creare tensione tra le opposte tifoserie. Piccole scaramucce all'altezza della villa comunale nuova, prima della partita, tra un gruppo di paganesi, arrivati in treno e poi in corteo a piedi fino allo stadio, ed una decina di teppisti di Cava, con lancio di petardi sotto gli occhi degli agenti della Polizia di Stato. Scontri per fortuna subito stoppati grazie all'intervento anche di capitifosi di entrambe le squadre che hanno fatto da pacieri. Allo stadio, però, ancora qualche episodio di inciviltà, con rottura finale delle porte di accesso ai bagni del settore ospiti. Immediata la censura da parte del presidente della Paganese, Trapani, in sala stampa: «Abbiamo fatto tutti un passo indietro rispetto all'andata. Chiediamo e pretendiamo rispetto per i sacrifici che facciamo. I tifosi chiedono il nostro impegno, ma poi con atteggiamenti deprecabili rischiano di rovinare tutto. Parlo per i miei, ma lo stesso vale anche per chi ha accolto non proprio amichevolmente i miei concittadini alla stazione. Ci vuole più maturità in giro. Queste cose non incentivano affatto chi ci rimette faccia e tasca in questo tipo di avventure». Trapani poi parla della sfida vinta dai suoi: «È stata una partita aperta, nella quale la Cavese ha fatto la sua parte fino in fondo. Ha lottato, ma dall'altra parte c'era una Paganese troppo determinata».
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