Tu sei qui: Economia e TurismoCavese bloccata dalla pioggia
Inserito da Orlando Savarese (admin), lunedì 14 marzo 2011 00:00:00
La domenica della Cavese comincia così, con il colloquio tra l’arbitro Claudio Bietolini, della sezione di Firenze, che intorno alle 14.15 fa capire ai due capitani, Galeoto e Schetter, che verificherà fin quanto possibile se sussistano le condizioni per giocare: il campo sembra impraticabile. Detto fatto, il direttore di gara, seguito dai due guardalinee Francesco Genovese e Amedeo Fascetti, prova il rimbalzo del pallone un po’ in tutte le zone del campo, e così fa anche dopo le 14.30 (trascurando però l’area prospiciente alle due panchine), e così si assume la responsabilità di autorizzare la disputa dell’incontro.
In realtà il terreno di gioco del "Simonetta Lamberti" è stato reso pesante dopo sole quattro ore consecutive di pioggia, ed è molto più bagnato sugli esterni che in zona centrale. Iniziata con 13’ di ritardo, la partita non offre contenuti tecnici notevoli da ambo le parti. La Cavese capisce più rapidamente dell’avversario come giocare su un campo reso pesante dalla pioggia: cerca di lanciare palla addosso ai due attaccanti Schetter e Del Sorbo, ma l’altra chiave voluta da mister Mauro Melotti è quella di ribaltare subito il fronte del gioco, prevedendo di servire le punte. Il Barletta capisce meno bene il modo di giocare palla in queste situazioni, perché ogni lancio indirizzato a Innocenti e Rana serve solo ad allenare i due centrali Troise e Cipriani nelle respinte e il portiere Pane nelle uscite.
Un solo rischio per la Cavese al 23’: Bellomo tenta un cross per Innocenti che per poco non riesce a tenere la palla in campo e sì che con un terreno di gioco migliore sarebbe stata un’ottima occasione per i biancorossi. Al 28’ il capitano del Barletta Galeoto richiama l’attenzione del direttore di gara proprio perché sulla fascia destra (da lui occupata) si scivola maledettamente, a quel punto il signor Bietolini compie una nuova verifica, ma prova a far giocare ancora nonostante siano anche gli aquilotti (in particolare il medico sociale Massa) ad ammonire per il rischio di infortuni.
Al 34’ chance per la Cavese: su sponda di Del Sorbo, Schetter calcia in porta e segna, ma il gol viene annullato per fuorigioco dubbio. La pioggia, che nei minuti precedenti era cessata, improvvisamente riprende a cadere copiosa su Cava e, proprio al 35’ e rotti, la terna arbitrale decide di far ritirare le due squadre negli spogliatoi. Alcuni minuti più tardi Bietolini e i due guardalinee riprovano per l’ennesima volta a far rimbalzare il pallone sul campo, e proprio alle 15.27 arriva il triplice fischio che sospende definitivamente l’incontro.
«Valutazione sbagliata non bisognava giocare»
Il parere dominante nel dopopartita di Cavese-Barletta è che era impossibile giocare su un campo impraticabile senza rischio di infortuni. Il ds del Barletta Marcello Pitino conviene con questa tesi. «Per come era il campo, non sarebbe stato giusto giocare, anche considerando che tutte e due le squadre si contendevano una buona fetta di salvezza, al di là del fatto che si rischiava l’incolumità fisica di qualche calciatore. L’arbitro aveva pensato di non giocarla, poi, casualmente, quando è entrato in campo lui ha smesso di piovere, e ha deciso che si poteva giocare, però non credo che ci fossero le condizioni».
Pitino ha già un’idea di quando preferirebbe che si giocasse. «Credo che il 3 aprile sia la data migliore. Se nel caso la gara non fosse iniziata, eravamo disponibili a giocare anche domani». Anche per l’allenatore della Cavese Mauro Melotti l’incolumità fisica dei calciatori doveva prevalere sopra ogni cosa. «Quando succede questo, l’unica cosa che interessa è che nessuno si faccia male. Il regolamento è molto aleatorio, perché se l’arbitro vuole andare nei punti dove il pallone rimbalza, ci va: è inutile che un direttore di gara mi venga a dire che nella zona centrale si può giocare e sulle fasce no. Bisogna guardare se si può giocare in tutto il campo, non solo nella zona centrale. Non si poteva nemmeno iniziare, ma forse l’arbitro è stato tratto in inganno dal fatto che quando ha controllato ha visto che la pioggia si era un po’ attenuata. Comunque l’approccio della mia squadra è stato quello giusto, e penso che anche i tifosi se ne siano accorti. I sostenitori stessi si sono voluti complimentare coi miei ragazzi per la prestazione».
Patron Giuseppe Spatola mostra di ascoltare molto i suggerimenti dei tifosi cavesi presenti allo stadio. «Una signora mi ha chiesto di proporre il recupero in notturna, qualora la Lega ci imponesse un giorno infrasettimanale, e io ho chiesto disponibilità ai dirigenti del Barletta per questa eventualità, in modo tale da consentire ai nostri tifosi di darci il loro calore». La prestazione della Cavese lascia ben sperare Spatola. «I ragazzi si sono adattati in fretta al campo, sfruttando le palle alte ed evitando di giocare con palla bassa: abbiamo avuto delle opportunità e ho fatto i complimenti a Del Sorbo perché mi è piaciuto. Ad ogni modo mi è piaciuto anche che i tifosi della Sud si siano ricongiunti con quelli dei Distinti, perché hanno capito che in questo momento l’unione fa la forza».
Intanto le ipotesi più probabili per il recupero della gara portano al prossimo 3 aprile, data per la quale è già prevista dal calendario una sosta tecnica. L’orientamento generale sarebbe questo; ma solamente nel caso il presidente della Lega Pro Mario Macalli disponesse una data infrasettimanale, è ipotizzabile anche un recupero in serata. Antonio Schetter, recuperato in extremis, si è mosso molto bene sulla sinistra (sotto gli occhi del suo ex mister Nello Di Costanzo, ieri in tribuna) e appare pronto per disputare una buona partita anche domenica prossima a Lucca. Chi dovrà saltare la partita del "Porta Elisa" è il capocannoniere Camillo Ciano, che resta squalificato. Melotti tira un sospiro di sollievo almeno perché ieri nessun calciatore della Cavese ha ricevuto cartellini.
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