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Economia e Turismo

Caso Stellone, il Napoli non vuole più aspettare

Inserito da Il Mattino (admin), martedì 21 gennaio 2003 00:00:00

"Dentro o fuori": il Napoli dà l'ultimatum a Stellone (nella foto). Aspetterà 48 ore al massimo, poi riterrà chiusa la trattativa con il Palermo. Da giorni i due club hanno raggiunto l'intesa per la cessione definitiva del bomber, in cambio del cartellino di Marasco, della comproprietà di Mascara e di due milioni di euro. La trattativa si è arenata quando il tutto è stato comunicato a Stellone, che a Napoli ed al Napoli sta benissimo. Può anche prendere in considerazione un trasferimento, ma solo se ne trae un vantaggio consistente. Diversamente, lui resta dov'è sino alla conclusione del contratto: giugno 2004. Dunque, è ancora tutto da decidere. Il Napoli, giustamente, vuol sapere se Stellone è intenzionato ad accettare. Facile intuire il perché. Dovesse restare, cambierebbe la strategia del mercato. Non potendo contare più su Mascara e Marasco, ma avendo un attaccante in più, probabilmente Perinetti andrebbe alla ricerca di un centrocampista. Stellone, invece, attende che Napoli e Palermo trovino un nuovo accordo che lo "aiuti" a decidere. Il bomber chiede un milione di euro a stagione, per almeno quattro stagioni. Il Palermo è fermo ad una cifra inferiore, soprattutto se dovesse restare in serie B alla fine di questo campionato. Allora, intervenga il Napoli, ma Naldi non sembra assolutamente d'accordo. «Stellone al Palermo? Deve decidere solo lui», ha dichiarato domenica, alla fine dell'incontro con il Messina. Non resta che attendere, anche se Tommaso D'Onofrio, procuratore dell'attaccante, ribadisce che le possibilità di cessione, al momento, sono circa il 50%, anche perché, a suo avviso, Stellone sta lavorando bene, per sé e per il Napoli. Inoltre, Roberto sa di poter accontentare Scoglio, che gli chiede di cambiare il suo tipo di gioco. Fare bene nel Napoli significa far lievitare il costo del suo cartellino e, nel 2004, vendersi al migliore acquirente. In attesa che Stellone decida se restare o andare via (in lizza c'è anche la Reggina, con accordo tutto da trovare: Foti e Martino sono pronti ad offrire Mamede e Pierini, ma non Cozza e Savoldi), Perinetti (nella foto al centro) non se ne sta fermo. Ieri, dopo aver pranzato con Naldi a Roma, ha mantenuto i contatti con il Parma per Montano. Il direttore sportivo ben sa i desideri del suo allenatore, che stima da anni l'attaccante colombiano, che avrebbe voluto con lui nel Genoa. Ecco, quindi, che sta seguendo attentamente il ritorno in Italia del calciatore, protagonista di una fuga che dovrebbe finire oggi, con il suo rientro dopo quasi un mese in Colombia. Martinez è pronto a fargli da fratello maggiore: «Lo conosco, è un bravo ragazzo ed è fortissimo. Se il Napoli dovesse ingaggiarlo, farebbe un affarone». Il Napoli è pronto a fare uno scambio di prestiti con il Parma: Sesa alla corte di Sacchi, Montano con Scoglio. Entrambi i calciatori potrebbero rivalutarsi. La trattativa va avanti con il Parma, che è il proprietario del cartellino dell'attaccante. Gioca nel Piacenza, ma dopo le sue bizze, il club emiliano sembra orientato a chiedere la risoluzione del contratto. Il Napoli vigila ed è pronto ad intervenire. Sesa, naturalmente, accetterà.

SCOGLIO RIVEDE IL PIANO SALVEZZA

28 punti in 16 partite, le ultime 3 gare per lo sprint finale: il tecnico azzurro, non ancora soddisfatto del gioco, "aggiorna" la sua tabella salvezza

Una ne fa, cento ne pensa. Una è l'importantissima vittoria ottenuta contro il Messina; cento sono le idee che Scoglio partorisce, gli obiettivi che si propone, le provocazioni che lancia. «Sono contento, ma non del tutto. Ho preso cinque punti in tre partite, perché nella prima, quella contro il Venezia, non ero ancora l'allenatore del Napoli. La casistica non mi concede quell'incontro. Ecco perché dico che ho fatto due pareggi ed una vittoria. Il pari con il Venezia è solo merito di Buso». Vorrebbe promuovere il suo Napoli finalmente vincente, ma è un perfezionista e chiede ancora di più: «Non siamo più penultimi ed è già un primo risultato. Quanto al gioco, non sono soddisfatto. Dobbiamo migliorare, soprattutto nella fase difensiva. Faccio i complimenti a Baldini ed a Troise, ma li voglio più difensori come piacciono a me». Questione di filosofia di calcio, di sfumature, se volete, ma Scoglio (nella foto in basso) è fatto così, non accetta compromessi. «Il gioco diverso si comincia a vedere, ma dobbiamo crescere nei meccanismi difensivi. Appare sin troppo evidente che tutti risentono dei meccanismi della difesa a tre. Si comportano come se la difesa fosse in linea ed a quattro. Io, invece, voglio difensori mediani. Non possono limitarsi a svolgere il loro bravo compitino da difensori. Se non salgono nella zona dei mediani, mi fanno scoppiare Marcolin e mi mandano in tilt Pasino. Tra un po' di tempo, tutto funzionerà a dovere». Scoglio l'incontentabile. Dopo la vittoria contro il Messina, dà i voti al Napoli e parte con una bella insufficienza: «Ritengo che il gioco non meriti più di 4 e mezzo; alla condizione mentale ed al coraggio dimostrati dalla squadra metto un 8; alla condizione fisica 6 meno; infine, alla voglia di vincere dei ragazzi ed al comportamento del pubblico assegno un 10. Siamo in largo debito con la nostra tifoseria. In nessun parte d'Italia verrebbe tanta gente a vedere una squadra che è penultima in serie B! Per ora, c'è stato un primo abbraccio. Entro tre-quattro settimane, dobbiamo fare di tutto per mettere alle nostre spalle almeno quattro squadre avversarie». Torna in mente quella tabella studiata nei giorni di Capodanno, durante il ritiro in Tunisia. Un ruolino di marcia che Scoglio ha già rivisitato dopo la vittoria contro il Messina: «Ci sono 19 incontri da disputare. Creo 4 blocchi di 4 gare e mi rimangono 3 partite. Punto a fare 7 punti per blocco. Ovvero, 28 punti, che, aggiunti ai 18 attuali, porteranno il Napoli a 46. A quel punto, dovrei fare 1 o 2 punti nelle 3 gare di scorta: Venezia, Ternana e Messina. Infatti, la salvezza ci sarà a 47-48 punti». E per iniziare col piede giusto bisogna battere il Catania lunedì. «Io considero basilare questa gara, assolutamente da vincere». Il discorso, poi, scivola sugli uomini nuovi ed anche sul mercato. Si parte da Pasino, rimasto affascinato dal gioco offensivo di Scoglio: «Pasino è la ciliegina sulla torta. Ha colpi alla Zola, ma verticalizza di più, ha più inventiva, più creatività. Non ha la stessa potenza, la stessa solidità ed è meno efficace in fase di realizzazione. Zola è un trequartista d'attacco, Pasino gioca in funzione dei compagni. Comunque, farà almeno 5 gol». E siccome si parla di gol, è inevitabile chiedere cosa sarà di Stellone: «Se rimanesse, sarebbe un...acquisto importante. In tal caso, però, dovrebbe adattarsi al gioco che voglio io. Dovrebbe giocare come, sinora, non ha mai giocato: dovrebbe attaccare gli spazi e dare profondità alla squadra. Certamente, non potrebbe più giocare spalle alla porta. Ha le qualità per questa metamorfosi».

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