Tu sei qui: Economia e TurismoCalcio Serie C, la stagione della Cavese al giro di boa tra (pochi) sorrisi e speranze
Inserito da (admin), mercoledì 8 gennaio 2020 17:21:14
Con la prima metà del campionato di Serie C che è andata in archivio e con l'approssimarsi della fine dell'anno, è tempo di bilanci e pagelle anche in casa Cavese. La formazione metelliana, inserita nel girone C con le altre realtà calcistiche della Campania (Avellino, Casertana e Paganese), chiuderà il 2019 al quindicesimo posto in classifica, con 22 punti e con cinque punti di vantaggio sul Picerno, quintultima in classifica e in zona playout.
Eppure, dopo un inizio di campionato contraddistinto senza dubbio da tanti segnali incoraggianti (nonostante le poche vittorie arrivate) che hanno lanciato i metelliani verso la zona sicura della classifica, proponendo la formazione cavese anche tra le novità più belle della stagione in Serie C, oggi gli aquilotti si trovano ad affrontare il loro più difficile momento della stagione (nessuna vittoria nelle tre partite disputate nel mese di dicembre), complice anche un vistoso calo di condizione fisica. L'orizzonte per la Cavese si presenta in salita, visto anche il calendario del Girone C che nelle prossime giornate metterà di fronte a loro le big in lotta per la promozione.
Rispetto a dodici mesi fa, nella stagione del ritorno tra i professionisti in Serie C dopo sette anni dall'ultima partecipazione, il bilancio dei falchetti risulta essere piuttosto in passivo: al termine del girone di andata dello scorso campionato, infatti, la Cavese aveva raccolto ben 25 punti alla diciannovesima giornata (giocando però una partita in meno in virtù delle diciannove squadre iscritte a partecipare al girone C), tre in più rispetto ai 22 attuali. Il campionato 2018/2019 si sarebbe poi concluso con un più che discreto undicesimo posto ma con il rammarico di aver conquistato 47 punti, tanti quanti ne aveva collezionato la formazione calabrese del Rende che per la differenza reti migliore e le maggiori vittorie conquistate era riuscita anche ad accedere anche ai playoff, superando in volata i metelliani. La quota salvezza dell'ultimo campionato è stata di 36 punti, in linea con quella di due stagioni fa quando la Fidelis Andria si salvò conquistando 38 punti. Visti questi numeri, la salvezza dovrebbe essere a questo punto un obiettivo alla portata dei falchetti.
Lo stesso patron del sodalizio, Massimiliano Santoriello, in una recente intervista ha sottolineato le insidie di un campionato che, anche per questa edizione, si sta dimostrando essere più equilibrato e competitivo rispetto ad altre stagioni. Nell'annata in cui la Cavese ha festeggiato il suo centenario, Santoriello si è detto contento per metà. Insomma, il 2019 andrà in archivio con la consapevolezza, alla veneranda età di cento anni, di essere un club pronto a lottare per traguardi ben più ambiziosi.
Ma l'anno che andrà in archivio, purtroppo, verrà anche ricordato per due questioni che ancora rammaricano tutto l'ambiente cavese. La prima, come già accennato, riguarda la nefasta conclusione dell'ultima stagione, con la sconfitta all'ultima giornata maturata in zona Cesarini in quel di Bisceglie, che è costata alla Cavese l'accesso ai playoff (ai falchetti sarebbe bastato portare a casa il pari). Il secondo e più grande rammarico per il patron Santoriello e tutto l'entourage cavese riguarda lo Stadio comunale Simonetta Lamberti, quest'anno off limits per la formazione biancoblù che è così costretta, da inizio campionato, a giocare le proprie gare casalinghe a Castellammare di Stabia, allo stadio Romeo Menti, a circa trenta chilometri di distanza da Cava de' Tirreni, creando così non pochi disagi alla tifoseria ma anche alla proprietà in termini di mancati introiti dai biglietti venduti e dagli sponsor.
Intanto, la Cavese è la prima società in Italia per minutaggio dei giovani impiegati, disputando tutti i campionati delle giovanili, anche quelli non obbligatori per una formazione di terza serie. Questa è la strada scelta dalla società per sopperire ai mancati incassi dovuti all'impossibilità di giocare nello stadio della propria città. A quando il ritorno tra le mura amiche? I lavori di adeguamento tecnico dello stadio cavese non sono ancora partiti, nonostante la problematica sia esplosa un anno fa. La speranza è che in un futuro assai prossimo, la Cavese possa ritornare a gioire ed esultare davanti ai propri tifosi.
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