Tu sei qui: Economia e TurismoBuon pari, Cavese in crescita
Inserito da (admin), lunedì 30 ottobre 2006 00:00:00
Pareggio giusto ed importante. Gioco ritrovato e condizione atletica in miglioramento. Partita, però, che con un pizzico di convinzione in più sotto porta si sarebbe potuta vincere. Una palla gol invitante nel primo tempo, due nella ripresa ed in più un atterramento di De Giorgio giusto al limite dell'area. Lo score delle occasioni, quindi, è tutto dalla parte della Cavese, anche se in campo le due squadre si sono equivalse per intensità ed organizzazione. La Cavese viene da 7 risultati utili, la Sambenedettese vince e non prende gol da 3 partite consecutive, da quando sulla panchina c'è Ugolotti. Campilongo è costretto a rinunciare a Tatomir e si vede. Romondini da regista non ha la rapidità di esecuzione del capitano e sbaglia qualche appoggio di troppo. E poi se la vede con Loviso, un discreto numero di presenze in serie A nel Bologna, buona tecnica, il migliore della Samb fin quando resta in campo.
In mezzo, quindi, sta meglio la Sambenedettese, ma la Cavese sulle fasce gira, merito dei laterali difensivi Arno e Nocerino, che tengono il reparto più alto e sono bravi negli appoggi a far partire l'azione. Con il loro apporto sono più tranquilli gli esterni di centrocampo, Alfano e D'Amico, ed arrivano più palloni giocabili a De Giorgio e Schetter, che però non sono particolarmente ispirati. Stavolta, a differenza delle ultime partite, la squadra di Campilongo non si affida solo al lancio lungo per cercare la sponda di testa di Ercolano, tiene la palla bassa e prova ad azionare le trame a un tocco. Le giocate non sempre riescono fino in fondo, anche perché l'arbitro Giancola dirige troppo all'inglese, lasciando correre, ed in molte decisioni conferma il suo spirito casalingo (il suo score parla di 13 vittorie delle squadre di casa e 1 sola di quelle in trasferta), ma almeno così la Cavese riesce a non farsi stringere nei suoi 16 metri.
La Sambenedettese schiera tanti giovani interessanti ed ha la mentalità di chi la partita vuole giocarsela a viso aperto. Ma nel primo tempo si rende realmente pericolosa solo con una punizione dal limite: Loviso (43'), con il sinistro a giro, scheggia il palo basso. Altri due pericoli per la Cavese giungono da ripartenze attivate per gli errori negli appoggi: una volta è Romondini (25') a scatenare il contropiede, concluso con un diagonale di Morante deviato in angolo da Mancinelli; un'altra volta è Pittilino (46') a dare campo allo stesso Morante, che conclude fuori da buona posizione. Ma la palla gol più limpida la costruisce la Cavese, tra l'altro al termine dell'unica azione in linea della partita: (40') lancio di D'Amico, De Giorgio corregge di testa, Schetter allunga di piede, piatto destro al volo di Alfano, la palla è diretta nell'angolo, super l'intervento del portiere Consigli.
Nella ripresa la Cavese prova a prendere più campo, la Samb è costretta a sostituire al 6' i due uomini chiave, Loviso e Morante, la mente ed il braccio, non al top della condizione. E la Cavese, in quanto a pericolosità, prende il sopravvento. Al 20' le proteste per l'atterramento di De Giorgio ad opera di Esposito, giusto al limite dell'area. Poi due occasioni in un minuto: al 30' punizione di Nocerino, sponda di Ercolano, Schetter tira sul portiere, ed al 31' punizione di Arno, nuova sponda di Ercolano, Tarantino si coordina, ma tira alto.
Campilongo: «Negato un rigore sacrosanto»
Ne ha per tutti Campilongo. Stavolta è più aggressivo del solito nei concetti del dopo partita. Bersaglio numero uno, l'arbitro. «Ha lasciato correre su troppe cose e sempre a nostro sfavore. Su De Giorgio secondo me c'era rigore, perché il mio attaccante è caduto in area e poi c'era l'espulsione del difensore. Una partita maschia ed intensa come questa meritava un'altra direzione». Bersaglio numero due, la critica. «Il nostro obiettivo è la salvezza, qualcuno forse lo ha dimenticato e pretende cose eccessive. Per puntare alla serie B ci manca un po' di qualità. Se a gennaio dovesse arrivare, potremo poi parlare in termini diversi». Bersaglio numero tre, i dirigenti della Sambendettese: «Ho visto che qualcuno si è arrabbiato in campo perché i nostri giocatori sono andati a festeggiare sotto la curva con i tifosi, intonando il solito coro. Questa è una cosa che fanno sempre, ma non certo per mancare di rispetto agli avversari. Quindi, non capisco tanta animosità».
Poi il suo futuro, discorso che in settimana ha sollevato un polverone. Campilongo ha parlato della sua possibilità di lasciare Cava a fine stagione nel caso di proposta di un club di categoria superiore. Ieri ha chiarito il concetto. «E' normale che ogni allenatore abbia delle ambizioni, per questo ho detto che a giugno valuterò se ci saranno proposte che mi daranno l'opportunità di allenare in categorie più importanti. E' evidente, però, che in questo momento il mio unico pensiero è la Cavese. Contro una buona Sambenedettese abbiamo disputato una gara positiva. Grazie anche ai rientri di Arno e Nocerino, si sono riviste le nostre tipiche giocate. L'assenza di Tatomir si è fatta sentire, ma lo sapevamo».
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