Tu sei qui: Economia e TurismoAquino, nuovo idolo biancoblù
Inserito da (admin), martedì 21 febbraio 2006 00:00:00
L'aquilotto ha preso il volo. La vetta è saldamente nelle mani della Cavese e questo ha scatenato l'entusiasmo del popolo sportivo biancoblù. La promozione è sempre più vicina. Ad infiammare la piazza ci ha pensato ancora una volta Peppe Aquino, entrato prepotentemente, per la sua grande umiltà e per il suo spirito di attaccamento alla maglia, nel cuore dei tifosi. L'attaccante metelliano ha raggiunto quota 10 nella classifica marcatori ed ha nel mirino gli altri migliori cecchini del girone B, Del Rio, Turchi e Pinamonte.
Ma lui, italotedesco, nato a Mainz da genitori originari di Boscotrecase, non ha grande interesse a centrare l'obiettivo personale. «Fare gol per un attaccante è importante, ma non è tutto. Se i gol che si realizzano non servono a vincere qualcosa, una partita, una salvezza, una promozione, non hanno lo stesso peso e lo stesso sapore. Volete mettere la gioia di esultare insieme a tutta una squadra? Con la Cavese ogni gol che si segna, lo faccia Aquino o un altro, poco importa. Quello di domenica scorsa è un gol pesante, perché ci avvicina ad una meta che la società vuole fortemente e la piazza merita».
Peppe Aquino, 27 anni, ha alle spalle una bella carriera nel calcio di serie C. Ha cominciato in terza serie con l'Ascoli. Due campionati con apparizioni fugaci e nessuna rete. Poi un anno di purgatorio per fare le ossa a Tolentino nel Nazional Dilettanti, con 8 reti in 16 partite. Il primo gol da professionista con la maglia dell'Imolese, l'unico in 17 gare di quel torneo di C2 datato 1999/2000. Il momento migliore della sua carriera a Chieti. 10 le reti messe a segno in 27 presenze. Exploit che con il gol realizzato domenica scorsa ha eguagliato. Ma Aquino non vuole fermarsi qui: «Mi sento bene e ho voglia di giocare. Quando le gambe girano e la testa è concentrata, riesce tutto più facile. Ma ripeto, se segna Aquino o un altro aquilotto, non interessa. L'importante è vincere ed avvicinarci sempre di più alla meta finale».
Aquino ha già vissuto di recente l'emozione di una promozione, con il Frosinone. Nella formazione ciociara ha totalizzato, nell'anno baciato dalla fortuna e dalla conquista della C1, 4 gol in 16 gare. A Cava, dunque, si stanno per riproporre per lui quei momenti esaltanti. «Sarebbe bellissimo nel giro di due anni rivivere quelle belle emozioni. Solo chi gioca al calcio non per dovere, ma per piacere, lo può dire a gran voce. È straordinariamente bello dare un senso ad un'intera stagione di sacrifici, di sudore, di passioni, con un traguardo raggiunto prima di tutti gli altri. Noi siamo sulla buona strada».
Eppure, non ci sono sempre rose e fiori per un calciatore. Domenica scorsa Aquino ha dovuto masticare amaro per l'errore dal dischetto. E fino a quando non ha scaricato in porta, con tutta la rabbia che aveva in corpo, il tiro della vittoria, ha sofferto moltissimo. «Sbagliare dal dischetto non è un errore impossibile. Ci può stare ed ogni giocatore che si assume la responsabilità di andare al tiro dagli 11 metri lo mette in cantiere questo rischio. E se sbaglia non può farsene un cruccio».
Quando Pardini gli ha intuito l'angolo della battuta, è rimasto bloccato sul dischetto dell'area di rigore. «Ero convinto che Dardo, calciatore del Cuoiopelli che mi conosceva, avesse segnalato al suo portiere il mio angolo preferito, quello alla mia sinistra, ed ho messo dall'altra parte. Pardini è stato bravo, invece, ad intuire e mettere in angolo. Ma un attaccante deve reagire ed andare avanti. Ho avuto quella palla splendida, confezionata da Parente ed Arno, ed ho sparato in porta senza pensarci su due volte. Ho dimenticato così, nel modo migliore, il rigore fallito». Ed ora, non tirerà più calci di rigore? «Siete pazzi? Non mi tirerò indietro ad una prossima occasione. Sarò lì, pronto dal dischetto, a farmi perdonare dai tifosi».
In arrivo la squalifica per Pittilino
La ripresa degli allenamenti della Cavese questo pomeriggio, a Mugnano del Cardinale. Sempre per risparmiare il manto erboso del "Lamberti", in fase di recupero dai mali stagionali. Gli interventi curativi continueranno nelle prossime due settimane, anche grazie alla trasferta di Prato ed alla successiva pausa del campionato. Al "Lamberti" la Cavese tornerà il 12 marzo, per la sfida con il Forlì. Sul fronte squadra, intanto, è in arrivo la squalifica per Pittilino.
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