Tu sei qui: CronacaVia Veneto, insorgono i residenti
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 14 marzo 2003 00:00:00
"Via Veneto, una strada da vivere": era questo lo slogan pensato da alcuni commercianti del posto, che, con il patrocinio della Confesercenti, lo scorso anno avevano lanciato una campagna pubblicitaria per i loro esercizi commerciali, cercando di smuovere le acque, rese paludose dall'immobilismo di questa e della passata Amministrazione, nei confronti di un'arteria importante, che collega il centro con la periferia nord ed il casello autostradale. Molte ed irrisolte le problematiche: marciapiedi, parcheggio, illuminazione, arredo urbano, verde pubblico, controlli. Alcuni giorni fa, però, qualcosa si è fatto. Sono stati ridisegnati gli stalli per il parcheggio delle auto e subito sono scoppiate le polemiche. «L'inversione delle modalità di parcheggio - afferma Alfonso Lambiase - non ha risolto i problemi. Anzi, si sono persi posti auto. Si è pensato di dare maggiore visibilità all'incrocio con traversa Tafuri, per cercare di evitare i tanti incidenti, che, però, sono causati soprattutto dall'eccessiva velocità e dalla mancanza di dissuasori. Meglio aumentare le segnalazioni luminose o mettere un semaforo. Per non parlare del problema del parcheggio gratis, preso d'assalto da tutti coloro che lavorano al centro e nelle zone dove si paga il ticket». Sotto accusa anche l'assenza del disco orario e la mancanza di controlli. «Per noi residenti che non abbiamo la disponibilità del garage - dichiara Catello Daniello - la situazione è drammatica. C'è il disco orario, mai rispettato, solo sul lato sinistro, dove adesso sono stati disegnati gli stalli in linea, riducendo i posti. Dall'altra parte, invece, sono completamente liberi e presi d'assalto da chi vi parcheggia da mattina a sera, mentre noi dobbiamo fare appostamenti per tornare a casa». Aldo Trezza, presidente della Confesercenti e titolare di una macelleria in via Veneto, rincara le accuse: «Eravamo una priorità nei programmi elettorali di tutti i candidati a sindaco. Dopo due anni, al calar della sera, la situazione è sempre da coprifuoco. Non possiamo certo aspettare, come dice il sindaco, che la "Di Mauro" si trasferisca per dare inizio ai lavori di riqualificazione urbana. Questa è una strada a senso unico, c'è spazio per renderla vivibile anche così com'è adesso. Altrimenti, sono sicuro che quel giorno non lo vedremo mai ed il commercio di via Veneto non avrà mai futuro. Ci venga detto, chiaramente, che non ci sono né la volontà, né i soldi. Le favole lasciamole ai bambini. Il nuovo bilancio comunale, dicono, privilegia le opere pubbliche. Allora, chiediamo una nuova illuminazione, un minimo di arredo e verde pubblico, togliamo questi lampioni da autostrada, facciamo i marciapiedi ed allarghiamo quelli esistenti, dove in due non ci si passa. Non chiediamo certo la luna o progetti milionari».
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