Tu sei qui: CronacaVia Sala, l'inchiesta ad una svolta
Inserito da (admin), venerdì 11 luglio 2003 00:00:00
Caso via Sala: è ad una svolta l'inchiesta della Procura della Repubblica sulla presunta manomissione dei progetti comunali per la realizzazione dei 9 box auto.
Saltano fuori i primi nomi. Nelle mani del pm Angelo Frattini, oltre agli accertamenti, ci sarebbero anche le prime tracce di presunte responsabilità, sia pure da verificare nel corso dell'inchiesta. Primi avvisi di garanzia: al momento nessuna conferma ufficiale, solo voci circolate negli ambienti della Procura su possibili atti giudiziari ormai prossimi alla notifica e che dovrebbero, comunque, anche garantire agli "avvisati" la possibilità di difendersi. Ad accelerare la procedura sono stati alcuni fatti nuovi, che, aggiunti al materiale acquisito, sono serviti da riscontro per quella che era un'ipotesi accusatoria circolata sin dalle prime ore. Si allunga, così, di un nuovo capitolo la lunga cronistoria, presa il via a fine maggio. Alcuni residenti di via Sala inviano al Comune ed al Comando di Polizia Municipale un esposto, con il quale sollecitano una verifica dell'opera realizzata in via Sala, denunciando presunte irregolarità ed abusi edilizi. Nei giorni successivi, la Squadra Antiabusi edilizi della Polizia Municipale ed i tecnici comunali fanno un primo sopralluogo. Il cantiere viene posto sotto sequestro. Inoltre, in seguito a più accurati accertamenti, il dirigente del Settore Urbanistica ed il comandante della Polizia Municipale scrivono una relazione destinata al sindaco. Nel documento si legge che le copie dei progetti, custodite negli uffici comunali, presenterebbero delle difformità rispetto a quelle in possesso della Polizia Municipale e degli uffici della Sovrintendenza. Scoppia il caso politico-giudiziario, ormai noto come l'inchiesta sui box auto. Il sindaco Alfredo Messina informa la Procura di Salerno. Intanto, si avvia un controllo interno, con la costituzione di una Commissione d'inchiesta. Il pm titolare Angelo Frattini chiede l'acquisizione di copia degli atti. Su mandato della Procura della Repubblica, gli agenti della Polizia Municipale prelevano le piantine progettuali, in duplice copia (dove sarebbero state rilevate delle correzioni a penna e delle difformità), la concessione edilizia, il verbale della Commissione esaminatrice. Non è finita. Dopo una settimana, ancora un nuovo passo. La Procura chiede l'acquisizione degli atti della Commissione d'inchiesta. Tra i documenti, ci sono i verbali delle testimonianze dei dipendenti, ascoltati dai commissari. Poi i primi quattro interrogatori. Vengono ascoltati a scaglioni dagli agenti della Polizia Municipale i proprietari dei box, Ferrara e Nunziante, e due acquirenti. Il loro legale, Massimo Pagliara, annuncia: «I miei clienti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere». Intanto, continuano gli accertamenti. Risale a qualche giorno fa la notizia di un faccia a faccia tra il magistrato Frattini ed il comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Bruno. Discorso diverso per l'indagine amministrativa, che ha investito il cantiere di via Sala con il sequestro ed il blocco dei lavori per abuso edilizio. É di mercoledì scorso la notizia del dissequestro deciso dal Tribunale della Libertà di Salerno, che ha accolto il ricorso presentato dalle famiglie Ferrara e Nunziante, rappresentate dall'avvocato Massimo Pagliara.
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