Tu sei qui: CronacaUnione Consumatori all'offensiva
Inserito da Il Salernitano (admin), lunedì 7 aprile 2003 00:00:00
Venerdì scorso, la delegazione cavese dell'Unione Nazionale Consumatori, presieduta dall'avvocato Luciano D'Amato, ha affrontato diversi argomenti che interessano i cittadini della Vallata. Sul tavolo sono spuntate le questioni relative all'Alfa Recupero Crediti, alle bollette per l'eccedenza idrica, alla questione Banca 121 ed al Monte dei Paschi di Siena, al decreto "salvacompagnie" assicurative. Primo punto all'attenzione: l'Alfa Recupero Crediti. La società di Nocera Inferiore fu investita nel 2001 dall'Amministrazione Fiorillo del recupero dei crediti che il Comune vantava nei confronti di circa 8.000 utenti morosi, per le cartelle esattoriali Ici, Iciap ed Acquedotto. Ebbene, potrebbero risultare illegittime le somme corrisposte, come spese a carico dei contribuenti morosi, relative all'azione di recupero dell'Alfa. «Le nostre perplessità sulla piena regolarità di quell'operazione - ha dichiarato l'avv. D'Amato - hanno avuto un riscontro attraverso un recentissimo pronunciamento del Tribunale di Roma. Ad essere illegittimo è quel 12%, oltre Iva, relativo alle competenze per l'azione extragiudiziale condotta dalla società nocerina. Questa somma, infatti, andava ascritta al rapporto contrattuale tra chi richiede il servizio e chi lo effettua e non devono ricadere su chi è moroso e già paga interessi e mora. Alla luce degli sviluppi di questa sentenza, siamo disposti a tutelare chi volesse ricorrere legalmente per il risarcimento di quanto, eventualmente, non dovuto». Seconda questione: eccedenza idrica. «Nel 1996 abbiamo iniziato un'azione - ha spiegato D'Amato - contro il calcolo dell'eccedenza idrica, effettuato non sulla tariffa più bassa, ma su quella dovuta normalmente. La Cassazione ci ha dato ragione e spinge tutte gli utenti a ricorrere al giudice». Terzo punto: Banca 121 e Monte dei Paschi di Siena. «Dopo la trasmissione "Mi Manda RaiTre" - ha sottolineato l'avv. D'Amato - in molti si sono rivolti all'Unione Consumatori per chiedere assistenza. Il contratto di investimento bancario dell'ex Banca 121, che coinvolge anche il Monte dei Paschi di Siena, denominato My Way, poi chiamato 4you, prevedeva la concessione di un finanziamento rimborsabile in anni 15-30 a mezzo rate mensili; l'acquisto, la custodia e la gestione di obbligazioni e quote del fondo comune azionario; la costituzione in garanzia dei titoli a fronte dei due finanziamenti; l'apertura di un conto corrente, con lo scopo di regolare il dare ed avere che sarebbero derivati dalle operazioni sopra indicate. Punto di diamante che induceva il consumatore a sottoscrivere questo tipo di investimento era la promessa che il capitale sarebbe stato restituito in qualsiasi momento. Le promesse, però, non venivano rispettate: i consumatori non avevano investito per guadagnare, ma avevano contratto un mutuo, che oltretutto prevedeva una gravosa penale in caso di recesso. E chi non paga? Il mutuo viene chiuso d'ufficio e viene applicata la penale, i titoli vengono svenduti e messi in compensazione, il sbilancio passivo addebitato su un conto corrente che frutta alla banca interessi, commissioni di massimo scoperto trimestrali, spese ed interessi che sfociano nell'anatocismo. Oltretutto, la banca cerca di ottenere un sequestro dei suoi beni con un decreto ingiuntivo. Il Tribunale di Caltanisetta ha emesso già una sentenza a favore dei consumatori. L'Unione si è attivata per tutelare tutti coloro che ad essa si sono rivolti. In sintesi, crediamo che questi contratti non siamo pienamente legittimi, contravvenendo al principio della buona fede. Tanti cavesi si trovano in queste condizioni e noi abbiamo attivato un gruppo di studio per meglio analizzare la questione». Ultimo punto: il cosiddetto decreto "salvacompagnie". «Il provvedimento - ha spiegato il noto avvocato metelliano - ha avuto il via libera del Senato. Adesso la materia dei rimborsi dovuti dalle compagnie assicuratrici ai clienti verrà esaminata dai Giudici di Pace "secondo legge" e non più "secondo equità". Ciò comporterà un iter, per arrivare al rimborso, più lungo ed oneroso per il cittadino. Chiederemo al Governo di lasciar decadere il decreto legge cosiddetto "salvacompagnie", in quanto esclude la facoltà di giudicare secondo equità le controversie sulla RC Auto. Secondo noi, il provvedimento costituisce una grave penalizzazione dei cittadini, che per far valere i propri legittimi interessi dovranno seguire strade lunghe e costose, ed è, quindi, in controtendenza anche rispetto alla volontà dell'Unione Europea, che non si stanca di raccomandare la semplificazione dell'accesso alla giustizia. Continueremo - conclude l'avv. D'Amato - a portare avanti la nostra battaglia, sperando anche in un passo indietro del Governo centrale».
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