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Cronaca

Una Fondazione per la cultura

Inserito da (admin), martedì 22 luglio 2003 00:00:00

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Una Fondazione al posto delle organizzazioni messe in piedi dalle singole associazioni. Nella Disfida dei Trombonieri come nel Folk Festival. La panacea dei mali di un settore, quello della cultura, ridotto a malato terminale, potrebbe essere la proposta del consigliere provinciale di Fi, Gianpio De Rosa. Istituire una Fondazione, a composizione mista pubblico-privato, per lo sviluppo e la promozione della cultura.

«Il futuro nel campo della cultura è rappresentato dalle sinergie tra pubblico e privato - spiega De Rosa - come già avvenuto in altri centri della nostra provincia con notevoli risultati. Bisogna affrontare le programmazioni culturali con senso della realtà e tenendo presente i cambiamenti delle logiche delle pubbliche amministrazioni territoriali. Bisogna farlo prima degli altri». Il progetto di De Rosa è semplice e chiaro: realizzare un'esternalizzazione della cultura. Affidarne la gestione ad una "Fondazione per la promozione turistica e culturale della città di Cava", a cui demandare programmazione e responsabilità per le associazioni e gli eventi culturali sul territorio.

Spietata l'analisi di De Rosa: «Oggi la promozione culturale metelliana risulta qualitativamente scarsa e totalmente scoordinata. Tutto questo non è certo imputabile al lavoro del sindaco Messina, che pure sta cercando di dare un impulso al settore. Un risultato scadente determinato dal fenomeno dei tagli che sta investendo tutti gli enti locali. Il Governo centrale e le Regioni non hanno più quell'enorme disponibilità di una volta. E' ovvio, quindi, che i Comuni si adeguano di conseguenza e tagliano i fondi nei capitoli meno sensibili come quelli della cultura».

La medicina? La Fondazione. All'interno non figure politiche, ma tecnici specializzati in marketing, storici e promotori dell'immagine. «La cultura oggi è un settore senza collante, senza un coordinamento tra le varie istituzioni che se ne occupano. Tutto viene demandato alle singole associazioni. La mia proposta è inversa. Bisogna togliere di mano alle associazioni l'organizzazione e la promozione, ad iniziare dalla Disfida dei Trombonieri, la cui organizzazione non può più essere gestita dai Trombonieri. Ognuno deve recitare il ruolo che gli compete per il bene della città. La Fondazione andrà a svolgere compiti di organizzazione e promozione, con l'impiego di professionisti, pagati, che dovranno lavorare 365 giorni all'anno per il progetto culturale cavese».

Nel progetto di De Rosa la Fondazione sarebbe composta dagli enti locali insieme ai privati. Il progetto prevede la creazione di un Consiglio di Amministrazione con cinque posti: il presidente al Comune di Cava, un consigliere a testa a Provincia e Regione, due consiglieri ai privati. Privati che potrebbero essere imprenditori o anche banche, coinvolti nei processi decisionali e non solo nel puro finanziamento. Nella Fondazione andrebbero a confluire tutti i capitoli di bilancio per la cultura di Comune, Provincia e Regione, insieme ai fondi dei privati. Questi ultimi, dal canto loro, riceverebbero benefit fiscali in cambio della partecipazione attiva alla Fondazione.

«Questo è il futuro - conclude De Rosa - e la Provincia di Salerno ha già deliberato 100mila euro ciascuno per le tre Fondazioni che sono nate nel Salernitano. Sarebbe una struttura snella, con all'interno risorse umane ed economiche. Soltanto così noi cavesi potremmo giocarci la carta della promozione fuori da Cava dei nostri eventi estivi culturali». Un progetto che Gianpio De Rosa ha già presentato al sindaco Messina.

 

ANTONIO DELLA MONICA APPOGGIA DE ROSA

«Da una parte il pubblico con le sue scelte politiche, dall'altro il privato con il suo carattere operativo: è la strategia più idonea per il rilancio della cultura e della città»

Riscuote consensi la proposta lanciata da Gianpio De Rosa. Lo confermano anche i numerosi attestati di stima espressi al consigliere provinciale di Forza Italia dagli utenti del Portico. "Finalmente una bella iniziativa!". "Una delle poche idee intelligenti sentite ultimamente". Ed ancora, "Un'ottima proposta, da sposare in pieno". Sono solo alcuni dei commenti che potete leggere per intero in fondo all'articolo.

Ma il progetto di De Rosa ha subito riscontrato anche adesioni eccellenti. Una su tutte, quella dell'imprenditore Antonio Della Monica, presidente della Cavese e proprietario della Despar. Al patron aquilotto piace in particolare la sinergia pubblico-privato prospettata da De Rosa come "motore trainante" della Fondazione. «Da una parte il pubblico con le sue scelte politiche, dall'altro il privato con il suo carattere operativo: è davvero - sottolinea Antonio Della Monica - la strategia più idonea. In siffatto modo, il privato non si limiterebbe a cofinanziare la promozione, ma sarebbe parte integrante del processo decisionale. Il che non può che "stuzzicare" i privati imprenditori come me».

Un progetto, quello lanciato da Gianpio De Rosa, finalizzato allo sviluppo, o meglio, alla ripresa della cultura e, conseguentemente, anche del turismo nella città metelliana. «E' evidente che tale progetto - precisa il presidente della Cavese - non debba essere inteso solo in termini speculativi, ma ha l'obbligo di rappresentare un fattore di sviluppo per la città. Del resto, la vivacità culturale che ne deriverebbe ed il conseguente maggiore afflusso di turisti nella Valle porterebbero benefici innanzitutto alla città di Cava de' Tirreni e, di rimando, ai suoi cittadini ed anche ai privati imprenditori. E' un discorso che merita senz'altro di essere approfondito».

Gianpio De Rosa, dunque, ha lanciato la sfida, smuovendo acque fin troppo stagnanti e suscitando quanto meno un dibattito su un settore estremamente delicato e troppo spesso bistrattato. Antonio Della Monica, esponente di prestigio dell'imprenditoria metelliana, sembra già stimolato dal progetto in cantiere. Scommettiamo che non sarà l'unico?

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