Tu sei qui: CronacaUn teatro al posto del Club Universitario
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 16 gennaio 2003 00:00:00
Un teatro in pieno centro cittadino. Parte il progetto dell'Amministrazione Messina, che prevede di dotare la città metelliana di un teatro da 200 posti, la cui direzione artistica dovrebbe essere affidata a Mimmo Venditti. L'opera sorgerà nella struttura che attualmente ospita il Club Universitario Cavese (nelle foto), nella villa comunale di viale Crispi. Già pronti i progetti ed i finanziamenti per l'adeguamento della struttura. «La nostra città merita di avere un teatro - ha affermato il sindaco Messina - e la struttura più idonea è senza dubbio l'ex Casa del Balilla, oggi Club Universitario Cavese, anche perché l'associazione è diventata memoria storica di se stessa. In pratica, da anni non svolge il compito istituzionale per cui era nata. Comunque, credo che potrà di nuovo riprendere il suo importante ruolo di aggregazione per gli studenti universitari, perché non è mia intenzione sopprimere quest'associazione, tanto che abbiamo già previsto per loro l'assegnazione di una nuova sede, un intero piano nel contenitore che ospita il Social Tennis Club, in via Garzia». Nato nel 1948, il Club Universitario dal 1952 ha la sua sede nell'ex Casa del Balilla. «Forse qualcuno dimentica - afferma Marcello Rescigno, presidente del Cuc - che quella struttura era pressoché distrutta. Furono soci come Eugenio Abbro, gli avvocati Antonio Granata e Luigi Della Monica, gli ingegneri Claudio Accarino e Pagliara, oltre a tanti altri, che, autotassandosi, permisero la ricostruzione della struttura. Le varie Amministrazioni non hanno mai sborsato una lira. Ancora oggi, provvediamo alla manutenzione ordinaria e straordinaria senza richiedere interventi pubblici». Difficile un accordo fra Amministrazione ed associazione. «Spero che l'associazione degli universitari - continua il primo cittadino - comprenda ed appoggi le necessità della nostra città e non intenda creare ostacoli». Marcello Rescigno, però, su questo punto è irremovibile: «Impugneremo il decreto, non sarà facile sloggiarci dalla nostra sede. Abbiamo 320 iscritti al Club, con tutte le loro famiglie: circa 3.000 persone che annualmente frequentano la nostra associazione. A loro dovranno dare spiegazione». Una vicenda destinata ad avere ripercussioni e strascichi legali, che allungheranno i tempi di attuazione del progetto teatro e del polo culturale. «A meno che - conclude il presidente del Club Universitario - l'Amministrazione comunale non ci trovi una sede che abbia gli stessi requisiti dell'attuale, adeguandola alle nostre necessità».
CLUB O TEATRO, LA CITTÀ SI SPACCA
Pareri discordanti sul progetto del sindaco Messina. Disappunto tra i soci del Club, in tanti sono scettici, entusiasta il presidente del Social Tennis
Il teatro al posto del Club Universitario Cavese ha spaccato la città. È uno scontro tra sentimenti, ricordi e realtà. La struttura, per oltre un cinquantennio, è stato punto di riferimento per i giovani universitari cavesi, e non solo. «Con disappunto - afferma Antonio Granata, tra i fondatori del Club - apprendo della decisione del sindaco Messina. Dalle ceneri della Casa del Balilla, nel '52, insieme a tanti amici, poi diventati, nei loro campi, grandi professionisti, ricostruimmo una struttura che da allora è un punto di riferimento dei giovani cavesi. La distruzione di questo sodalizio è solamente una grande perdita per la città». «È un sacrificio - aggiunge Vittorio del Vecchio, ex presidente e socio a vita del Club - che credo debba essere giustificato dalla fattibilità e dal successo del progetto. È certamente un'iniziativa meritevole, di grande spessore culturale, per la quale augurerei una mediazione, affinché ci sia la consapevolezza e la sicurezza di un effettivo salto di qualità dell'intera città». L'indirizzo del nuovo teatro cavese sembra ormai definitivo. Pronta anche la lettera di sfratto se non si arriva ad una pacifica risoluzione consensuale. «L'ex Casa del Balilla nella villa comunale - spiega il sindaco Messina (nella foto) - è la struttura ideale per ospitare il teatro stabile cavese, che dovrà diventare il clou di tutte le associazioni, compagnie teatrali e di quanti, con enormi sacrifici, si adoperano per fare teatro a Cava e sono mortificati dall'assenza di una struttura idonea. È un'esigenza ormai improrogabile. La decisione di adoperare la struttura nella villa comunale non è una bocciatura del Club Universitario, ma bisogna fare i conti con la realtà e stare al passo con i tempi. Al Club abbiamo riservato una sistemazione di uguale prestigio, nella palazzina del Tennis, a pochi metri dall'attuale sede. Ritengo non ci si debba scandalizzare, ma anzi, in uno spirito di servizio per la città, collaborare per far sì che questo progetto venga realizzato in tempi brevi». Entrambe le strutture, quella del Cuc e quella del Tennis, sono di proprietà comunale ed i due sodalizi che ospitano sembrano aver perso lo smalto dei "bei tempi". Da sempre, il primo, aperto ai giovani di tutte le classi sociali, è stato ritenuto quasi in antitesi con il secondo, considerato più "aristocratico". Oggi potrebbero ritrovarsi insieme, anzi, diventare una sola entità. «Potrebbe essere una grande opportunità - dichiara Carlo Sorrentino, presidente del Social Tennis Club - per entrambi i sodalizi. Chiediamo ai responsabili ed ai soci del Club Universitario di entrare a far parte a pieno titolo del Tennis Club. Oggi, noi contiamo circa 300 soci, che, sommati a quelli del Cuc, porterebbero al raddoppio degli iscritti. Da tempo il nostro statuto è stato adeguato alle esigenze di massima rappresentatività di tutti i soci e così come lo storico circolo sociale, di ottocentesca memoria, fu annesso al Tennis, così oggi, con il Club Universitario, potremmo rinverdire con rinnovata forza i fasti di un tempo, soprattutto con la realizzazione del progetto del secondo campo gemello di tennis, che ci consentirebbe di ospitare, per il 2004, gli Internazionali maschili».
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