Tu sei qui: CronacaUn sostegno alle Pmi che esportano
Inserito da Il Denaro (admin), martedì 23 ottobre 2001 00:00:00
Gianfranco Alois, assessore alle Attività Produttive della Regione Campania, è stato designato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province quale nuovo componente del Comitato Consultivo dell'Istituto per il commercio con l'estero (Ice), presieduto da Beniamino Quintieri.
Assessore Alois, come è strutturato il Comitato Consultivo dell'Ice?
Si tratta di un organo istituzionale costituito da venti componenti, cinque dei quali nominati in qualità di rappresentanti delle amministrazioni regionali.
Quali sono le altre Regioni rappresentate?
Emilia Romagna, Piemonte, Puglia e Toscana.
Quali sono i principali compiti della struttura?
L'organo sovrintende al programma che l'Ice attua nell'ottica dell'implementazione delle politiche economiche e commerciali internazionali, formulando pareri obbligatori sul piano annuale e proposte sulle attività in generale.
Chi è il presidente del Comitato Consultivo?
Il sottosegretario alle Attività Produttive, con delega al Commercio con l'estero, Adolfo Urso.
Quali vantaggi potrà trarre la Campania dal suo ingresso nella struttura?
Sarà più diretta la rappresentazione dei bisogni del territorio nei confronti di politiche mirate all'internazionalizzazione di settori a forte vocazione regionale, tenuto conto che le linee di programmazione in materia di commercio estero dovranno essere condivise dalle Amministrazioni centrali e regionali.
Quali ritiene siano stati i motivi alla base della sua designazione?
Credo siano state apprezzate le politiche di internazionalizzazione varate dal nostro assessorato, sia in termini di quantità che di qualità degli interventi realizzati. Nell'ultimo anno abbiamo, infatti, assicurato un forte sostegno al sistema delle Pmi locali, attivando un ritorno concreto in termini di presenze e contatti con gli operatori stranieri. C'è un altro aspetto, al riguardo, che mi piace sottolineare. La sensibilità dimostrata rispetto a queste esigenze dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province, che attraverso la mia designazione ha scelto di premiare la Campania, sebbene la Regione avesse un peso specifico inferiore ad altre aree industriali del nostro Paese.
Come si presenta l'attuale situazione dell'export campano?
Prima dei tragici eventi dell'11 settembre, i dati evidenziavano un incremento del 15 per cento rispetto all'anno precedente. Attualmente stiamo monitorando le conseguenze della crisi sul tessuto produttivo.
Quali sono i prossimi programmi della Regione a sostegno dell'export campano?
Nel passato la proiezione all'estero dell'economia regionale, per molti versi assai positiva a livello d'impresa, ha fatto leva soprattutto su singoli punti di forza del sistema produttivo, in un quadro d'eccessiva frammentazione.
E adesso?
Per colmare queste lacune, la Campania intende ora sviluppare e gestire il passaggio graduale da politiche di internazionalizzazione incentrate prevalentemente sulle esportazioni a misure e interventi più complessi, in grado di stabilizzare la presenza delle imprese sui mercati internazionali.
In che modo?
Saldando le politiche commerciali con quelle di internazionalizzazione delle imprese, e ponendo in essere una rete integrata di strumenti e iniziative di supporto che incrementino la commercializzazione dei prodotti campani e l'internazionalizzazione delle Pmi.
Uno di questi strumenti è rappresentato dallo Sportello Unico per l'internazionalizzazione. Quali servizi offre quest'ufficio?
Lo Sportello Unico, varato nel maggio scorso con l'Accordo di Programma Regione Campania-Ministero del Commercio con l'estero, consente agli imprenditori di avere tutte le informazioni necessarie in termini di finanziamenti e consulenze per l'export recandosi presso un unico ufficio.
Quali sono gli altri enti firmatari dell'accordo?
Ice, Sace, Simest ed il sistema Camerale campano.
Esiste una forma di competizione tra Regioni, in termini di export?
Ad una concorrenza più accesa tra le imprese si è effettivamente associato un intenso confronto anche tra i sistemi locali, caratterizzati da diverse strutture manageriali, relazioni industriali e assetti istituzionali in competizione, soprattutto sul fronte delle nuove localizzazioni produttive e dei servizi.
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