Tu sei qui: CronacaUltrà arrestati, silenzio davanti al giudice
Inserito da (admin), mercoledì 15 giugno 2005 00:00:00
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i due ultras arrestati giovedì scorso dagli agenti della Polizia locale, per ordine della magistratura salernitana, nell'ambito delle indagini sul ferimento del poliziotto napoletano, rimasto vittima di un pestaggio nel corso degli scontri scoppiati durante Cavese-Juve Stabia del 10 aprile scorso. Interrogati dal Gip Belmonte del Tribunale di Salerno, Geraldo D'Amore, 28 anni, detto Schizzo, appartenente al gruppo "Noi di Cava", ed Alessandro Apicella, 41enne noto in città come "Sandro Cocaina", hanno deciso di non rispondere alle domande del giudice. La decisione sarebbe maturata - come precisato dal loro legale, l'avv. Roberto Lanzi - dalla volontà di prendere visione degli atti, ed in particolare delle prove a loro carico. E così, in attesa di conoscere la data per la discussione del Riesame, i due ultras restano nel silenzio. Al termine dell'interrogatorio il Gip ha dunque confermato l'accusa di minaccia, resistenza e lesioni gravissime per D'Amore e di favoreggiamento per il suo presunto complice. Entrambi restano agli arresti domiciliari. Intanto, saltano fuori nuovi retroscena sulle indagini che hanno portato all'arresto dei due ultras. Stando alle prime indiscrezioni, sarebbe stato il taglio degli occhi di D'Amore, conosciuto dagli agenti per la sua militanza nel gruppo "Ndc", ove svolge un ruolo di primo piano nell'organizzazione delle trasferte, a dare il via all'identificazione, proseguita grazie ad un lavoro minuzioso di sovrapposizione delle immagini fatto dagli uomini della Scientifica. Ma non basta. La sciarpa con la scritta Ndc, usata dal giovane tifoso per coprirsi il volto, sarebbe stato l'altro elemento schiacciante. D'Amore sarebbe stato l'unico ultras, immortalato dalle foto e dai filmati, ad indossare quella sciarpa al contrario. Nel corso delle perquisizioni nella sua abitazione, gli agenti diretti dal vice-questore Sebastiano Coppola hanno sequestrano alcune riviste di arti marziali, ma non hanno trovato il capo "incriminato". Secondo gli inquirenti, il giovane si sarebbe disfatto della sciarpa quella stessa domenica pomeriggio, poco dopo il pestaggio del poliziotto. Sono, però, le immagini televisive e le foto ad aiutare gli investigatori. Sin dalle prime ore dopo gli scontri la Polizia sequestra i filmati delle emittenti televisive ed entra in possesso di un cd di foto, scattate da uno spettatore che vuole mantenere l'anonimato. Non è escluso che lo stesso tifoso abbia fornito ulteriori elementi, utili ad identificare i responsabili. Dall'immagine video si scorge in alto un tifoso, il cui volto è coperto da una sciarpa e dal cappuccio di una felpa con la scritta Ndc. Raggiunge il poliziotto Francesco Lo Grande, lo colpisce al volto con un calcio e poi scappa. Per gli agenti si tratta del 28enne Geraldo D'Amore.
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