Tu sei qui: Cronaca‘Torquemada', la movida si associa
Inserito da (admin), giovedì 23 ottobre 2003 00:00:00
La movida di Cava de' Tirreni prova a rialzare la testa e si appella al tribunale dell'inquisizione. Si chiamerà "Torquemada" e riunirà il gotha del by-night metelliano, e non solo. Stamane, alle 11, presso "La Tengana", la presentazione ufficiale della neonata associazione che prende il nome dal prete dominicano, simbolo della terribile inquisizione spagnola del XV secolo. Stanchi di essere bistrattati, i gestori dei locali notturni di quella che una volta veniva definita la "piccola Svizzera" hanno deciso di passare alle vie di fatto. Discoteche, pub, ristoranti, dj e cubiste hanno pensato di riunire le forze per sfatare quei luoghi comuni che hanno costretto la movida metelliana in ginocchio. Una "sindacation" che intende promuovere e, soprattuto, tutelare il by-night. Quello sano. «Vogliamo difendere la nostra professionalità a denti stretti»: a parlare è il presidente di Torquemada, Pasquale Falcone. Il titolare del Porky's ha le idee chiare: «Gli obiettivi primari sono quelli di riunire sotto la bandiera Torquemada tutti gli esercizi pubblici di Cava, ottenere un dialogo concreto con le istituzioni per risolvere le problematiche del settore e promuovere a livello turistico la nostra cittadina». Temi scottanti, problematiche serie, che affondano le radici in un passato neanche troppo lontano. «Purtroppo, stiamo pagando a caro prezzo le scelte dell'Amministrazione comunale rappresentata da Raffaele Fiorillo. La decadenza del by-night a Cava è iniziata proprio quando fu decisa la chiusura dei locali del Borgo Scacciaventi. Il motivo? Perché non si poteva fare musica!». Il presidente proprio non riesce a darsi pace e minaccia tempesta: «Si è parlato tanto di movida chiassosa. Ci sono leggi che regolano l'orario di chiusura dei locali entro le 3 del mattino. Tuttavia, non capisco perché Salerno concede una proroga fino alle 4, Napoli addirittura mezzora più tardi e, invece, a Cava non si può andare oltre le 2. E pensare che fino a qualche tempo fa il limite era la mezzanotte!». Il patron del Porky's rincara la dose: «In questo modo si impedisce ai giovani di vivere, si torna al Medioevo. Si spiega così il nome dato provocatoriamente all'associazione che presiedo». Numeri alla mano, Falcone sposta l'argomento sull'aspetto economico: «Stiamo parlando di un mercato che riunisce circa 240 esercizi commerciali nella sola Cava, con un fatturato medio di 35 milioni di euro all'anno. In tutto, sono 2.200 le persone che lavorano nel mondo della notte. Fino ad oggi siamo stati succubi di iter burocratici farraginosi, che - di fatto - ci hanno impedito di lavorare. Adesso basta». La rivolta degli operatori della notte passa anche attraverso corsi di formazione finanziati dalla Regione (Master per "Esperto di Marketing del pubblico intrattenimento") e tanta solidarietà. «A metà dicembre - preannuncia Pasquale Falcone - organizzeremo una partita di calcio tra la Nazionale Cantanti ed i rappresentanti della notte, il cui ricavato andrà in beneficenza».
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