Tu sei qui: CronacaStuprò studentessa, via al processo d'appello
Inserito da La Città di Salerno (admin), mercoledì 4 dicembre 2002 00:00:00
Rinnovazione del dibattimento per ascoltare la parte lesa ed un consulente che all'epoca seguì le indagini: questa la decisione adottata, ieri mattina, dai giudici della Corte d'Appello, dinanzi ai quali si sta svolgendo il processo di secondo grado a carico di Antonio Gigantino, il giovane commerciante cavese condannato, nel maggio del '99, a quattro anni e sei mesi per una presunta violenza carnale nei confronti di una sua concittadina, all'epoca dei fatti minorenne. Ieri Gigantino, difeso dall'avvocato Andrea Antonio Dalia, è ricomparso in aula, questa volta per essere processato dai giudici salernitani dell'Appello. Presente all'udienza anche la parte civile, rappresentata dall'avvocato Alfonso Senatore. Nel corso della prima udienza, dalle richieste venute dalla difesa, si è reso necessario un rinvio del dibattimento al 20 maggio 2003, quando in aula dovranno comparire per deporre sia la ragazza vittima del presunto stupro sia un consulente. La vicenda oggetto del processo risale al '94. All'epoca la giovane studentessa, figlia di un noto professionista cavese, aveva 14 anni. La prima volta, nei suoi confronti venne usata da Gigantino solo violenza, sotto forma di un'aggressione che la ragazza confessò immediatamente ai suoi genitori. Fu proprio il padre a sporgere denuncia ai Carabinieri. Scattarono immediatamente le indagini. La ragazza venne usata come esca, ma non si riuscì a cogliere in flagrante il ragazzo. Nei primi del 1995, però, i fatti si ripeterono. Stavolta la violenza fu accompagnato dallo stupro, che la ragazza subì più di una volta. La vittima non confessò immediatamente, per il timore che potesse succederle qualcosa di ancor più grave. Furono alcune sue compagne di scuola, resesi conto di quanto le stava accadendo, che la convinsero a confessare il nome del suo violentatore. Ed anche quella volta ci fu una denuncia, sempre da parte dei genitori della ragazza. Il presunto colpevole venne, così, individuato ed arrestato. Da lì, poi, l'inizio del processo, che ha visto prima la costituzione di parte civile da parte dei genitori della ragazza, in seguito quello della vittima dello stupro. Dalla parte dell'accusato, invece, ci fu un gruppo di amici che combatté strenuamente affinché Gigantino venisse riconosciuto innocente. Per molti, il ragazzo era solo vittima di un'invenzione della ragazza. La sentenza di primo grado, però, ha dato ragione alla giovane cavese.
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