Tu sei qui: CronacaSgombrato un lager per immigrati
Inserito da (admin), lunedì 12 novembre 2007 00:00:00
Letti fatiscenti, materassi impregnati di escrementi umani, vecchie poltrone. Era l'arredo della loro casa: tutto quanto necessario per sopravvivere clandestinamente nei locali del Palazzo Morrone, a pochi passi dall'uscita autostradale. E' stato questo lo scenario che si sono trovati davanti gli agenti della Polizia Locale, diretti dal comandante Filippo Meluso, che hanno sgomberato un insediamento di extracomunitari abusivamente tenuto nei locali del Palazzo Morrone. Al momento del blitz i locali erano disabitati, ma, secondo accertamenti ed indagini avviati nei giorni precedenti, tre extracomunitari di origini senegalesi vi avevano fissato la loro dimora.
E' stato l'assessore alla Sicurezza, Alfonso Senatore, a decidere, programmare d'urgenza ed in qualche modo coordinare l'operazione di sgombero del "campo" abusivo che da qualche giorno era spuntato alla periferia della città. Senatore ha allertato la Polizia Locale e, insieme agli agenti, si è recato sul posto per partecipare all'azione. Le pattuglie sono arrivate in forza, credendo di trovare i tre extracomunitari, ma di loro non c'era traccia. E così, con l'ausilio degli operatori della Se.T.A., hanno provveduto a rimuovere il materiale rinvenuto. Come era già stato fatto qualche mese fa con un campo nomade abusivo. «Circa una cinquantina di rom, con tanto di camper e tende, che avevano occupato un suolo pubblico destinato ai camperisti», afferma l'assessore Alfonso Senatore.
Sull'episodio, maturato nella scia di analoghe iniziative sviluppatesi a livello nazionale dopo il tragico assassinio di Roma, è intervenuto Antonio Armenante, assessore al Lavoro ed allo Sviluppo con delega alla Pace, promotore fra l'altro della Consulta per l'eleggibilità dei cittadini extracomunitari: «E' un problema non di carattere locale, ma nazionale. Credo che sia necessario garantire il rispetto della legalità, ma è altresì necessario avviare un percorso di integrazione, sviluppando una concertazione tra gli enti locali e le associazioni territoriali per promuovere politiche sociali rivolte al rispetto ed alla tutela dei diritti umani».
Un accenno, infine, alla carenza di fondi: «I Comuni dovrebbero avere maggiori finanziamenti. E' inverosimile che si trovano fondi per gli armamenti, ma non si trovano soldi per le politiche sociali, l'occupazione dei giovani e lo sviluppo dei Paesi sottosviluppati, in modo da debellare sul nascere le cause di questi flussi migratori, come le guerre e la miseria. Non si fa una scelta a livello europeo per promuovere una politica di sviluppo ad ampio raggio».
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