Tu sei qui: CronacaSe.T.A., Fiorillo rinviato a giudizio
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 30 gennaio 2003 00:00:00
Svolta decisiva nell'inchiesta sulla Se.T.A., la società mista affidataria della gestione dei rifiuti a Cava de' Tirreni ed in altri centri del Salernitano. Rinviati a giudizio l'ex sindaco Raffaele Fiorillo, l'allora assessore alle Finanze, Roberto Caliendo, il presidente della società mista, Eduardo D'Amico, il direttore Franco Sassaroli e l'amministratore Rosario Carlo Noto La Diega. Per gli ex amministratori comunali e vertici della Se.T.A. si apre, così, un procedimento giudiziario. È fissata per il 4 giugno prossimo la prima udienza: in quella data i cinque imputati, tra amministratori e dirigenti, dovranno comparire di fronte alla III Sezione penale del Tribunale di Salerno. Ieri mattina, il Gup (Giudice udienza preliminare) Perrillo ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio, firmata dal sostituto procuratore Filippo Spiezia. La Procura ha presentato un corposo fascicolo, contestando diversi capi d'accusa: dall'abuso d'ufficio al falso ed alla truffa. L'ex sindaco Raffaele Fiorillo (difeso da Agostino De Caro e Patrizia Macario) e l'ex assessore alle Finanze, Roberto Caliendo, dovranno rispondere di abuso di ufficio per la costituzione della società mista (nei confronti del Consiglio comunale che votò la delibera) e per la decisione da parte del primo cittadino di scegliere come partner privato la Gesenu s.p.a. senza un'adeguata indagine di mercato. I due amministratori comunali hanno ottenuto, invece, il proscioglimento per l'accusa di vendita a ribasso delle azioni Se.T.A. e per il falso. Per il presidente della società mista, D'Amico, e per i dirigenti Noto e Sassaroli, invece, resta in piedi l'accusa di truffa, per l'emissione di alcune fatture societarie emesse a fronte di prestazioni fantasma. L'inchiesta, avviata nell'autunno del 2000, aveva coinvolti altri volti noti del panorama politico cavese. Insieme con Fiorillo e Caliendo, infatti, furono iscritti nel registro degli indagati altri assessori dell'allora Giunta. Si trattava di Flora Calvanese, Alfonso Lambiase, Alfredo Venosi e Franco Santoro, per i quali è stata richiesta l'archiviazione. Nella primavera scorsa, a finire sotto la lente della magistratura furono anche i tre revisori dei conti della Se.T.A.: Francesco Serao di Napoli, Giovanni Vergari di Perugia e Giovanni Campanile di Cava. Prima della chiusura ufficiale delle indagini, i tre chiesero di essere ascoltati dal pm Spiezia. Infine, nell'aprile scorso, furono notificati gli avvisi di conclusione delle indagini, con la richiesta di rinvio a giudizio. Ieri la decisione del Gup Perrillo, che dà il via al processo.
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