Tu sei qui: CronacaRinviati a giudizio 13 tifosi della Cavese
Inserito da (admin), venerdì 24 ottobre 2003 00:00:00
Dovranno comparire in aula il prossimo 17 febbraio i 13 tifosi della Cavese, tutti rinviati a giudizio - con le accuse di resistenza, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento - per gli scontri scoppiati al termine della partita di C2 tra Cavese e Catania dell'8 febbraio '99. Una gara, trasmessa da Rai Sat, caratterizzata da scene di guerriglia tra sostenitori ed agenti di Polizia, dopo il terribile incidente toccato alla studentessa 19enne Paola Raia, ferita ad un occhio da un razzo esploso al momento dell'ingresso in campo delle due squadre. Il Gup Vittorio Perillo, dopo aver ascoltato il pm ed il collegio difensivo (rappresentato in aula dagli avvocati Giovanni Del Vecchio, Marco Salerno e Roberto Lanzi), ha accolto le richieste dell'accusa, dando così avvio al procedimento giudiziario. La prima udienza si terrà il 17 febbraio 2004 presso la Sede distaccata di Cava. In quella data, sfileranno davanti al giudice i 13 tifosi della Cavese: Alfonso Marzano, 23 anni; Domenico Cardamone, 26; Bruno Lambiase, 28; Gerardo ed Antonio Lamberti, di 32 e 31 anni; Giuseppe Errico, 38; Antonio Senatore, 27; Carmine Antonelli, 25; Raffaele Bisogno, 34; Fabio Adinolfi, 27; Daniele Sorrentino, 28; Fancesco Siani, 34; Luigi Senatore, 29 anni. Il folto gruppo di ultrà è accusato di aver lanciato bottiglie, sassi e transenne di ferro nei confronti degli agenti di Polizia. Secondo gli inquirenti, 13 poliziotti subirono lesioni personali guaribili in una decina di giorni. Quanto basta per far scattare l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali aggravate. Nel corso degli scontri, i facinorosi distrussero anche tre Fiat Ducato ed un'Alfa 33 della Polizia: un bilancio sostanzioso, che è valsa loro l'accusa di danneggiamento. Nella stessa udienza preliminare, il Gup Perillo ha assolto i 13 tifosi per il quarto capo di imputazione, relativo alla partecipazione ad adunata sediziosa e compiute azioni sediziose, perché prescritto, visto che i fatti si riferiscono a 4 anni fa. Si sono costituite parti offese, e come tali figureranno nel prossimo dibattimento, il Ministero dell'Interno, per l'Amministrazione della Polizia di Stato, ed i 13 agenti in servizio durante quel terrificante incontro di calcio, segnato in maniera tragica già prima del fischio d'inizio con il ferimento di Paola Raia, che, colpita al volto da un razzo, perse l'uso dell'occhio sinistro.
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