Tu sei qui: CronacaRifugio, la Soprintendenza valuta i danni
Inserito da (admin), venerdì 23 gennaio 2004 00:00:00
Effettuato il sopralluogo alla struttura di Santa Maria del Rifugio, dopo l'appello di Flora Calvanese al soprintendente Francesco Prosperetti. All'indomani del veglione di fine anno effettuato nei locali dell'ex convento, in particolare nel chiostro settecentesco, temendo danni alla struttura del momento, preso d'assalto da oltre 700 persone, era partito l'invito al soprintendente di verificare l'incolumità della storica struttura. «Eravamo vivamente preoccupati. Nel chiostro - spiega Flora Calvanese - era stata montata una pedana in ferro e sopra vi avevano ballato fino a tarda notte circa 1.000 persone. Ma soprattutto eravamo indignati che il rilevante complesso storico-architettonico venisse utilizzato per veglioni, e per giunta affidati a privati Ecco, quindi, la richiesta alla Soprintendenza di vigilare». Mercoledì scorso l'architetto Maddalena Di Lorenzo, accompagnata da un ingegnere strutturalista e da un geometra, alla presenza del tecnico comunale Eugenio Tenneriello, responsabile di Santa Maria del Rifugio, ha effettuato il sopralluogo. «È stato un circonstaziato esame della struttura in generale, ed in particolare delle sale, compreso il chiostro settecentesco, utilizzati per il veglione. Ho fatto presente che i pavimenti sono stati sottoposti a trattamenti da una ditta specializzata ed ho rassicurato, producendo anche foto scattate al momento dello smontaggio, che la pedana era stata montata a forma reticolare con tubi innocenti per ripartire i carichi», ha dichiarato il tecnico Eugenio Tenneriello. Ma la visita è stata anche l'occasione per far notare che nella struttura, in particolare nell'area che guarda il giardino, vi sono vistose infiltrazioni all'altezza delle 4 catadoie, con un'umidità ascendente che sta rovinando gli intonaci. Il tecnico ha preannunciato che è stato predisposto un progetto per sistemare diversamente la rete fognaria, come pure che saranno eseguiti lavori sulle grondaie e sulle pluviali. «La proposta ha trovato parere favorevole», aggiunge Tenneriello. Ora la parola passa alla Soprintendenza. «Non è stato redatto alcun verbale, ma credo che, se fossero stati riscontrati danni, mi sarebbero stati contestati in loco», conclude il tecnico comunale. Ma il vero problema è la concessione da parte del Comune del monumento per matrimoni e feste private. «L'ex convento - sottolinea la Calvanese - dopo il restauro era stato destinato originariamente ad Ostello, Galleria comunale e ad avvenimenti culturali di rilievo. Successivamente, fu destinata a prestigiosa sede della Facoltà di Architettura della Federico II. Concederla per feste e festini è solo un segno di superficialità ed incultura». E ricorda il lavorio per ottenere parte dei fondi del Giubileo - circa 3 miliardi e 800 milioni di vecchie lire - per Cava, che fu preferita a tante altre cittadine della Campania dall'allora governo Prodi-Veltroni: «L'intero restauro è costato alla comunità circa 8 miliardi di vecchie lire».
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