Il Portico Costiera Amalfitana

Dopo il successo di critica e pubblico ottenuto dall'ensemble di arpe di Antonietta Sessa, il 3° appuntamento del ricco cartellone della "Primavera Musicale Metelliana", allestito dal direttore artistico dell'Associazione "Claudio Monteverdi" e dell'"Ensemble vocale Galione", Adiutore Loffredo, sarà dedicato ad un altro strumento che raramente si ascolta in giro, l'oboe. A presentare il suo particolare suono un po' nasale, incisivo e penetrante, sarà l'oboista Antonio Toriello, docente del Conservatorio Statale di Musica "G. Martucci". Accompagnato al pianoforte da Anna Monacelli, Toriello si esibirà venerdì 3 giugno, alle ore 20.30, nel salone della Biblioteca Avallone di Cava de'Tirreni. Il duo aprirà il programma con un Capriccio di Amilcare Ponchielli, una delle rare pagine strumentali del grande compositore, dai frutti melodicamente pregevoli. Seguiranno le tre romanze op.94 di Robert Schumann, in cui l'autore ha creato delle miniature coerenti con il proprio mondo poetico, comunque proposto attraverso un linguaggio sobrio, intensamente espressivo e scevro di ogni effimero effettismo. La Sonata op.166 di Camille Saint-Saens, in cui è racchiusa la portata della sua invenzione musicale, la ricerca ostinata di tutte le forme della reticenza e del pudore, la sobrietà della forma, la tendenza a "decongestionare" ed a "depurare" la musica per renderla più "nuda" e stilizzata, più chiara e concisa, la preferenza per la qualità sonora fascinosamente trattenuta, che dà luogo a tutta una gamma di "modi" dello smorzato e della materializzazione del suono, chiuderà la prima parte della serata. La seconda parte del programma continuerà nel segno del Novecento francese, con la Sonata per oboe e pianoforte di Francis Poulenc, tutta pervasa da uno spirito e da una leggerezza squisitamente transalpina, apparentemente estranee alle contemporanee ricerche linguistiche delle avanguardie, mirante, invece, alla traduzione in stagliata, ironica chiarezza delle sfumate ed indefinite atmosfere dell'impressionismo. Finale strappapplausi con il virtuosistico preludio e variazioni sul "Carnevale di Venezia", che infiammerà il pubblico in sala.