Tu sei qui: Cronaca‘Polis' spinge per il ritorno dei cavesi a Cava
Inserito da La Redazione (admin), lunedì 20 ottobre 2003 00:00:00
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa inviatoci da Enzo Gallo, coordinatore dell'Associazione socio-politica "Polis", relativo ai tanti cavesi (oltre 10mila) costretti giocoforza ad abitare lontano dalla città natìa. Tra i provvedimenti invocati per favorire il loro ritorno a Cava, il recupero delle zone degradate, la ricerca di nuove aree urbane da edificare ed un bando-concorso, con la partecipazione dell'Ente Comune, per la costruzione di immobili con prezzi bloccati degli appartamenti, da destinare ai cavesi storici. Ecco il comunicato:
«In più di 10mila chiedono di poter tornare a vivere nella propria città. Tanti, o forse più, infatti, sono i cittadini cavesi costretti a risiedere nelle cittadine limitrofe: vedi Nocera Superiore, Roccapiemonte, Mercato San Severino, etc... Considerata l'esosità dei costi degli appartamenti nella città di Cava de' Tirreni. Più volte "Polis" ha affrontato quest'argomento, in quanto uno dei punti focali del proprio programma. E lo ha fatto esponendo, attraverso gli organi di stampa, al Sindaco Messina ed alla sua amministrazione, sue proposte onde poter risolvere questo gravissimo problema, che ha portato inevitabilmente ad un'emigrazione dei nostri figli migliori verso altre città. Con la consequenziale migrazione, invece, di cittadini dell'Agro Nocerino-Sarnese e della periferia napoletana verso Cava de' Tirreni. Con l'inevitabile perdita di immagine, tradizione e cultura cavese, ma, soprattutto, della "Cavesità", che solo i cittadini metelliani possono avere (e consentitemi uno slogan che rubo agli Ultras di Cava, che "Polis" sostiene e sosterrà sempre: "Cava e la Cavese sono dei Cavesi"). Le nostre proposte si riferiscono ad un recupero delle zone degradate ed alla ricerca di nuove aree urbane da edificare. Questo con la partecipazione dell'Ente Comune, facendo, attraverso un bando-concorso, intervenire le ditte interessate alla costruzione di immobili con prezzi bloccati degli appartamenti, da destinare ai cavesi storici. Cosa, del resto, già messa in atto da diversi Comuni del Nord Italia. Il Sindaco, in una delle sue abituali interviste televisive, rispose ad una domanda specifica sull'argomento che lui era a conoscenza del problema, e se ne rammaricava, indicando addirittura nel numero di 8.000 i cavesi residenti nella sola Nocera Superiore. Affermando altresì che nulla poteva fare, in quanto bloccato dal Piano Regolatore e dal PUT. Ora pare che queste varianti al Piano Regolatore ed al PUT per altre opere siano state realizzate. Non aggiungo altro, se non raccogliere la dichiarazione della professoressa Maria Rosaria Della Monica, nostra Responsabile per i cittadini residenti fuori Cava, ed anche ella costretta a risiedere a Roccapiemonte. «Da quando mi sono sposata - dichiara Maria Rosaria Della Monica - sono stata costretta, mio malgrado, a lasciare la mia adorata città, e come me tanti miei amici e familiari che vivono sia a Roccapiemonte che a Nocera Superiore o in altri centri. La nostra integrazione in questa cittadina non è stata, purtroppo, mai integrale, anche se abbiamo ricevuto dai residenti il massimo dell'ospitalità. A noi, purtroppo, mancano in maniera forte la nostra terra, le nostre tradizioni ed anche i nostri portici. In parole povere, e qui mi rivolgo al Sindaco, a noi manca Cava. E saremo prontissimi laddove si dovesse verificare la possibilità, che "Polis" auspica, di rientrare immediatamente nella nostra città». A queste parole penso che, come Coordinatore di "Polis", non bisogna aggiungere altro e, prendendo di nuovo in prestito Marzullo, dico ai nostri concittadini: fatevi una domandi e datevi una risposta».
Enzo Gallo, coordinatore dell'Associazione socio-politica "Polis"
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