Tu sei qui: CronacaPiazza Abbro, Messina non cede
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 31 gennaio 2003 00:00:00
Il sindaco Messina non demorde su Piazza Abbro (nella foto). Le polemiche di questi giorni non lo turbano. Aveva messo anche questo in conto quando decise di intitolare Piazza Roma al professore Eugenio Abbro. È rispettoso del diritto esercitato dai sottoscrittori della petizione popolare, ma è deciso a tirare avanti. «I primi tre firmatari della petizione saranno convocati nei prossimi giorni e, insieme ai componenti della Giunta appositamente convocata, ascolteremo le motivazioni alla base della petizione e poi decideremo. Una decisione che sarà loro inviata una volta formulata», preannuncia il primo cittadino di Cava. Tutti, a Palazzo di Città, sembrano essere convinti che Alfredo Messina non recederà. Ed è lo stesso sindaco ad anticiparlo: «La scelta di intitolare Piazza Roma ad Abbro è stata meditata ed è il frutto di un ragionamento. Eugenio Abbro, nella storia degli ultimi 100 anni della città, è stata la figura politica più rappresentativa e non solo a livello locale. Ha avuto un posto di grande importanza sul piano provinciale e regionale. E certamente, se lo avesse voluto, avrebbe potuto approdare in Parlamento». A chi gli rimprovera di aver annullato una piazza dal valore simbolico (Unità del Paese, Patria), risponde: «Anche Abbro (nella foto) è stato un simbolo per la città. Indipendentemente dai colori politici, ha rappresentato Cava, l'ha servita, l'ha amata. È stato il simbolo dell'uomo politico, del fedele servitore degli interessi della comunità. Fino alla fine, ha rivolto l'invito a lavorare per la gente, continuando il cammino già tracciato per la riqualificazione e lo sviluppo della città. Ed è giusto che la città gli renda omaggio». Ma proprio sul programma politico-amministrativo di Abbro non mancano le critiche, appuntate, ad esempio, sugli scempi di Piazza Duomo, via Sorrentino, via Veneto, le colate di cemento e l'idea di megacittà, poi ridimensionata. «Il giudizio - replica Messina - deve essere complessivo e non fermarsi alle singole opere. Abbro intuì la Cava del futuro: il trincerone, il sottovia veicolare, il piano delle strutture sportive, la razionalizzazione del Comando dei Vigili Urbani. Un modello che impose a livello regionale. Il Piano regolatore, così come l'idea e la realizzazione di un Ente comunale attrezzato ed idoneo a soddisfare e tradurre in pratica le intuizioni e le volontà politiche, sono tanti momenti di una storia. E l'intitolazione di Piazza Roma a lui è l'omaggio di una città a questa storia». C'è, però, anche chi chiede a Messina (nella foto) un atto di saggezza: quello di non dividere la città, ma di riunirla nel nome di Abbro e di ciò che ha rappresentato, accogliendo positivamente la petizione popolare. Il sindaco risponde prontamente: «La scelta non è stata un atto di arroganza, un atto del vincitore elettorale. Oggi più che mai, sono convinto che sul nome di Abbro la città è unita. Ed allora, perché non intitolargli quella piazza sulla quale si affaccia il Municipio, di cui, per oltre 50 anni, è stato il simbolo? Recuperiamo, quindi, proprio in nome del suo amore per la città e del suo senso dell'istituzione, un momento di concordia cittadina».
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