Tu sei qui: CronacaPediatria in tilt, mancano gli infermieri
Inserito da (admin), giovedì 25 marzo 2004 00:00:00
Un solo infermiere per turno, puericultrici da impiegare per assistere i piccoli pazienti ed il personale in servizio costretto non solo a rinunciare ai giorni di ferie maturati, ma anche a raddoppiare i turni di lavoro. Sarebbero queste, secondo la denuncia degli infermieri dell'unità di Pediatria dell'ospedale "Santa Maria dell'Olmo e Costa d'Amalfi", alcune delle anomalie che rischierebbero di mandare in tilt un reparto già divenuto "polo d'eccellenza" dell'intera Asl per la neuropediatria ed i disturbi dell'alimentazione. «Abbiamo contattato il nostro sindacato - spiegano i dipendenti - per denunciare una situazione di illegalità: c'è un solo infermiere per turno, e per di più vogliono utilizzare le puericultrici, che dovrebbero assistere i bambini sani, per coprire i vuoti di organico». Secondo la denuncia del personale infermieristico, la pianta organica prevede ben 27 infermieri, ma da qualche settimana l'organico in servizio - già sottostimato, perché gli effettivi erano 9 infermieri - si è ulteriormente decimato. «Tre colleghe si sono messe in aspettativa per motivi di salute e gravidanza», fanno notare dal reparto. Quanto basta per far precipitare una situazione già difficile ed inasprire gli animi. «Soffriamo le conseguenze di un organico ridotto all'osso. Siamo costretti a raddoppiare i turni di lavoro, fare gli straordinari è diventato ormai una routine. E non solo. Abbiamo chiesto di potenziare il numero di infermieri, ma l'unica risposta che abbiamo avuto rasenta l'illegalità. Ci hanno detto che le puericultrici in servizio potranno essere utilizzate per coprire le carenze». Non si è fatta attendere la replica del direttore sanitario del presidio unico delle Tre Valli, Alfonso Giordano: «Non mi risulta che siano stati organizzati turni con un solo infermiere. Durante il giorno, considerata l'attività di neuropediatria e del day hospital, ci sono più infermieri per turno, oltre alla caposala. Il problema si presenta la notte, ma le 10 puericultrici assegnate alla divisione di Cava non sostituiranno certo gli infermieri, bensì svolgeranno una funzione di collaborazione». Giordano non nega che si tratta di una "soluzione tampone", destinata ad essere risolta in maniera definitiva. «Si tratta di una situazione contingente - assicura - perché contemporaneamente tre nostri dipendenti si sono messi in aspettativa per motivi di salute, gravidanza ed allattamento. Il problema della carenza di infermieri si dovrebbe risolvere entro la prima settimana di aprile. Per quella data arriveranno altri infermieri, reclutati con lo scorrimento dell'elenco delle mobilità interna».
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