Tu sei qui: CronacaPatto Territoriale, aziende e posti a rischio
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 24 febbraio 2003 00:00:00
Scade il 14 settembre prossimo la data per completare i programmi d'investimento relativi al Patto Territoriale "Costa d'Amalfi". Rischiano le aziende, di cui 28 cavesi; rischiano gli Enti pubblici ed i Comuni partecipanti al Patto se entro il 14 settembre 2003, a 48 mesi dalla data di avvio dell'istruttoria bancaria effettuata da Europrogetti e Finanza S.p.A., non avranno concluso i programmi ed i progetti per i quali hanno ricevuto un finanziamento di 100 miliardi. È, in sintesi, quanto ha comunicato loro Raffaele Ferraioli, presidente del Patto. A dicembre, solo il 40% dei finanziamenti era stato erogato, non raggiungendo la soglia del 45%, percentuale che avrebbe consentito il rifinanziamento: una sorta di "pattino" aggiuntivo di altri 50 miliardi. A penalizzare le imprese private sono stati proprio gli Enti pubblici di Cava e della Costiera, i quali hanno impegnato solo il 10% della somma di 30 miliardi a loro destinata per le infrastrutture. Il Comune metelliano aveva partecipato al Patto programmando la ristrutturazione dell'ex Pretura di Borgo Scacciaventi, con la sua trasformazione in teatro, e la costruzione dell'area mercatale nella zona di San Vito, per un costo complessivo di circa 11 miliardi. Entrambi i progetti sono ancora sulla carta e, visti i tempi ridotti, esiste un forte dubbio sulla loro realizzazione entro il 14 settembre. «Mentre le aziende private, alle quali - afferma Gennaro Buongiorno, propositore del Patto - erano stati destinati 70 miliardi, hanno raggiunto uno stato di avanzamento pari all'80 per cento della somma, la parte destinata alle infrastrutture di competenza dei Comuni, ai quali erano stati destinati 30 miliardi, ha raggiunto solo i sei miliardi. Questo, fino ad oggi, ed in mancanza di un impegno più decisivo, ha penalizzato i privati. La partita dei finanziamenti si gioca su due fattori: la capacità e la velocità di spesa. Ed il ritardo degli Enti penalizza l'intera economia». Resta ancora da chiarire l'intera vicenda delle zone Asi e delle destinazioni d'uso. Un'opportunità, quella offerta ai soggetti che hanno partecipato al Patto, che, se dovesse sfumare, potrebbe annullare anche i preventivati 284 posti di lavoro. Insomma, l'allarme è grave. Rischia di svanire un sogno inseguito da anni e perseguito con forza. Al di là delle polemiche e dei "ribelli" all'interno dello stesso Patto, ora non si tratta più di far politica. Ci sono soldi e posti di lavoro in ballo. Sarebbe un peccato perderli per negligenza. Questo è il messaggio di Raffaele Ferraioli, diretto indistintamente a sindaci ed imprenditori. «Fate presto», invita il presidente del Patto.
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