Tu sei qui: CronacaParco Trapanese, tutti assolti
Inserito da Il Salernitano (admin), venerdì 12 dicembre 2003 00:00:00
Ieri si è conclusa, con la completa assoluzione per tutti gli imputati, la lunga querelle giudiziaria sul Parco Trapanese, che durava ormai da 8 anni. Un processo a carico di importanti personalità politiche cittadine, tra cui gli ex sindaci Eugenio Abbro e Raffaele Fiorillo, responsabili tecnici, ingegneri comunali e costruttori. Il procedimento giudiziario è stato caratterizzato da un susseguirsi di colpi di scena e da testimoni poco attendibili. Due i blocchi contrapposti. Da un lato la nuova residenza del Parco, da poco costruito a San Cesareo; dall'altro amministratori comunali, dirigenti e tecnici. Un lungo iter processuale, mosso dai residenti dello stesso Parco, che nel lontano 1995 avevano accusato il costruttore Trapanese di non aver realizzato e messo a servitù del complesso immobiliare varie opere di urbanizzazione, tra cui rete fognaria ed arredo urbano, ma soprattutto avevano puntato l'indice contro gli amministratori comunali, rei, a loro dire, di aver firmato polizze finanziarie per opere poi non realizzate. Ma, al di là di tutto, il ciclone si scatenò anche perché i residenti del Parco non erano riusciti ad ottenere l'autorizzazione per installare un cancello a margine del complesso residenziale. Un'operazione non possibile poiché tale infrastruttura avrebbe chiuso un'area di pertinenza comunale, e non del Parco. Soddisfatto l'attuale assessore alla Città Sicura, il dott. Alfonso Laudato, all'epoca dei fatti componente del Governo comunale, che non perde l'occasione di togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Laudato ha vinto sulla giustizia. Mi accusavano - commenta l'assessore dopo l'assoluzione piena - di aver firmato una polizza per le opere primarie su cui non avevo mai apposto la penna. Una strumentalizzazione ed accuse infondate hanno portato avanti tale iter giudiziario, che è durato oltre il dovuto. La stessa giustizia si è contraddetta più volte, prima sostenendo che io avessi firmato e poi l'esatto contrario. Tutto per un cancello». L'assessore sottolinea, inoltre, come il processo si sia rivelato alla fine del tutto controproducente per gli stessi residenti, che ora dovranno sostenere spese legali a cinque zeri.
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