Tu sei qui: CronacaPalestre chiuse ai morosi
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 10 marzo 2003 00:00:00
Le associazioni sportive in cerca di casa, o per meglio dire, di palestra. Già, perché sono state "sfrattate" dal Comune. Con un semplice e chiaro gesto: la sostituzione delle serrature delle palestre scolastiche normalmente a disposizione dei club sportivi. Circa una trentina, distribuiti tra il centro e le frazioni. Nessun preavviso. Da una settimana, cancelli chiusi per tutte le associazioni che risultano morose. La prima sorpresa è stata alla "San Lorenzo". 40 ragazzini costretti a tornare a casa, l'accesso era off limits. Venerdì mattina, il giallo si è chiarito. I responsabili delle associazioni sportive cittadine hanno chiesto ed ottenuto un incontro con il consigliere delegato allo Sport, Carmine Adinolfi. Una riunione dai toni pacati, ma che non ha portato a risultati immediati. Nessuna volontà di cacciare gli sportivi dalle palestre comunali, ma semplicemente la necessità di regolamentarne l'uso e, soprattutto, il fitto. «Il motivo che ha spinto il Comune ad adottare questo provvedimento drastico - chiarisce Adinolfi, anch'egli, tra l'altro, dirigente di un'associazione sportiva - nasce dall'obiettivo di riportare alla legalità l'uso delle strutture di proprietà dell'Ente. Insomma, vanno riviste le convenzioni e, soprattutto, devono essere recuperati i canoni di fitto arretrati. È una situazione delicata, ma il Comune sostiene costi per la manutenzione delle palestre e deve rientrare, almeno in parte, nelle spese». «Il problema del fitto - dice Fortuna Apicella, istruttrice di pallanuoto - è grave, anzi gravoso per le tasche delle piccole associazioni, che si muovono essenzialmente sulla base del volontariato. 8 euro l'ora per molti di noi è un impegno difficile. Non usufruiamo delle palestre una tantum, ma c'è un calendario di allenamenti distribuito in tutto l'arco dell'anno. Basta moltiplicare la cifra e si capisce bene come la situazione diventi pesante». Adinolfi è in cerca di una soluzione: «Ne parlerò con il sindaco e l'assessore al Bilancio. Sono sicuro che si troverà un accordo, prevedendo una riduzione del fitto, che sia, però, compatibile con i costi sostenuti dal Comune». La situazione, tra alti e bassi, si trascina dal 2001, quando l'allora assessore allo Sport, Bruno D'Elia, aumentò il fitto delle palestre comunali da 1 euro e 50 l'ora agli attuali 8. Polemiche e proteste da parte dei gruppi, che ritenevano eccessiva tale cifra. Un fitto addirittura superiore a quello richiesto dalla Provincia, che per l'uso delle sue strutture sportive chiede 5 euro. Le convenzioni, comunque, hanno avuto il loro regolare corso. Non certo i pagamenti. Ecco, così, l'iniziativa del Comune di sbarrare le porte ai morosi e di dar vita a nuovi accordi con le associazioni sportive.
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