Tu sei qui: CronacaOspedale e Distretto, le spine della sanità cavese
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 3 febbraio 2003 00:00:00
Il problema sanità è uno dei nodi della Giunta Messina. In questi giorni hanno tenuto banco le polemiche sui lavori all'ospedale, come la mancata realizzazione di una concreta politica sanitaria sul territorio. Il sindaco Alfredo Messina (nella foto) è stato interessato sia nella veste di massima autorità sanitaria del territorio, che in quella di presidente della Conferenza dei sindaci. È preoccupato, il primo cittadino di Cava, il quale afferma che occorre coordinare tutte le forze politiche, sindacali, l'opinione pubblica e le autorità amministrative sanitarie in un'azione sinergica. Quali gli obiettivi della politica sanitaria? «Sicuramente, il completamento dei lavori dell'ospedale e la realizzazione del Distretto sanitario». I lavori del "Santa Maria dell'Olmo" (nella foto in basso) durano da anni e non se ne intravede ancora la fine. Il disagio è notevole. «Appena mi insediai a Palazzo di Città, incontrai il manager Raffaele Ferraioli, con il quale facemmo il punto della situazione. Mi assicurò che esistevano i finanziamenti e che il restauro proseguiva alacremente. Certo, mi rendo conto che sono stati costretti a lavorare per piani, per evitare di chiudere la struttura ed assicurare i servizi essenziali, anche se con pochi posti letto. Proprio in questi giorni l'ho risollecitato, anche sulla scorta di segnalazioni di cittadini ad accelerare i tempi. Purtroppo, noi paghiamo un duro prezzo». Qual è questo prezzo? «L'attuale struttura ospedaliera è insufficiente. Sono anni che per i lavori si spendono miliardi, ma la coperta sarà sempre corta. Ricordo che il professore Eugenio Abbro, nei decenni scorsi, aveva invitato tutti a pensare alla costruzione di un nuovo ospedale. Forse, oggi la situazione sarebbe stata diversa». In che senso? «Non dimentichiamo che, nella creazione dell'Asl, Nocera ha giocato la carta della struttura ospedaliera e della sua posizione geografica, centrale rispetto all'intero territorio. Anche Cava vi poteva aspirare, se non si avesse avuto paura di osare. Ora dobbiamo soltanto mantenere e migliorare l'esistente». Si spieghi meglio...«Non posso dimenticare la politica demagogica degli anni scorsi, quando da destra e da sinistra si assicurava a Cava la creazione di una Dea, anche se si sapeva che il nostro ospedale era stato già classificato come ospedale di pronto soccorso attivo. Un vero tradimento alle attese della città». Ed il Distretto sanitario quando sarà realizzato? «È stato definitivamente individuata ed approvata la nuova destinazione in via Filangieri. In un incontro di lavoro col manager Ferraioli sono state gettate le basi per un pronto intervento e già nei prossimi mesi la pratica partirà. Lì sorgeranno le varie strutture. Ci sarà una razionalizzazione dell'esistente. La dislocazione in via Filangieri ci ha dato la possibilità non solo di creare una cittadella della sanità, ma anche di poter dotare la città di una piazza ampia». Allora, tutto è risolto? «Non scherziamo, il problema sanità è tra i più seri e merita attenzione, dedizione e pazienza. Non deve essere assolutamente sottovalutato. Se si vuole cercare di risolvere i nodi al più presto, soprattutto occorre lavorare in sinergia fra gli Enti».
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