Tu sei qui: CronacaOfferte per la figlia malata, vergognosa truffa
Inserito da (admin), martedì 27 novembre 2007 00:00:00
É caccia aperta ad un abile truffatore, che, fingendosi padre di una bimba gravemente malata, è riuscito a spillare soldi a numerose famiglie cavesi e contributi ad associazioni di volontariato. Sulle sue tracce gli agenti della Polizia Municipale, che da poco più di mese stanno raccogliendo denunce e testimonianze, insieme agli uomini del Commissariato di Polizia. «É giusto mettere in guardia la cittadinanza per evitare altre truffe - dice l'assessore alla Sicurezza, Alfonso Senatore - Ma preferiamo mantenere lo stretto riserbo sulle indagini per impedire a questo mascalzone di farla franca. Siamo di fronte ad un vero e proprio sciacallo, che approfitta dello spirito di solidarietà della gente».
Una volta erano i finti ispettori dell'Enel, i finti direttori di banca ed i falsi emissari dell'Inps. Ma che un truffatore, per spillare soldi alle proprie vittime, potesse "inventarsi" un fantomatico male incurabile, per di più mettendo in gioco la salute della figlia, era inimmaginabile anche per i più avveduti dei cittadini. Eppure, questo è quanto accaduto. Da circa un mese e mezzo, per le vie della città si aggira un uomo di circa 50 anni, di statura bassa e di media corporatura. Il truffatore si spaccia per un nullatenente ed attira l'attenzione di tutti, famiglie, impiegati degli uffici pubblici, associazioni di volontariato e parrocchiani, con una storia strappalacrime del tutto inventata.
«Questa persona - racconta il signor Pierluigi, una delle vittime - si è presentato qui dicendo di essere amico del parroco, ma per convincere le sue vittime, il malvivente si è spinto oltre: ha aperto un'agenda dove aveva riposto la foto di un bambina e ci ha detto che si trattava di sua figlia, che aveva un tumore al cervello. Ha precisato che, per farla curare, aveva bisogno di 21mila euro». Tanto sarebbe costata la delicatissima operazione cui la bimba avrebbe dovuto sottoporsi, una volta raccolta la cifra, all'ospedale "Gaslini" di Genova. «L'uomo - aggiunge la vittima del raggiro - ci ha mostrato anche delle fotocopie di referti, evidentemente falsi». Ma qualcosa è andato storto al truffatore: «Forse solo il caso ha voluto che da semplice chiacchiere saltassero fuori i primi sospetti, avvalorati dai primi accertamenti delle Forze dell'Ordine». Ora, secondo gli investigatori, l'uomo ha le ore contante. Nei suoi confronti gli inquirenti ipotizzano l'accusa di truffa aggravata.
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