Tu sei qui: CronacaNuovo attentato, auto distrutta dalle fiamme
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 13 gennaio 2003 00:00:00
Il vetro del finestrino infranto. Una bottiglia di liquido infiammabile, forse benzina, lanciata all'interno dell'abitacolo e finita sul sediolino accanto al guidatore. Poi le fiamme. È stata questa la terribile sequenza che ha portato all'incendio della Mercedes classe A di Roberto Sorrentino, 30enne assicuratore, parcheggiata a pochi metri dalla tribuna dello stadio comunale (nella foto) "Simonetta Lamberti". Manca poco alle 18 quando Roberto Sorrentino passa a prendere la sua fidanzata. Parcheggia la sua Mercedes sotto casa, in via Mazzini, e sale da lei. Passa solo qualche minuto e sente le sirene dei Vigili del Fuoco. Dalla sua auto si alzano le fiamme. Alcuni passanti stanno facendo di tutto per riuscire a domare il fuoco, che fuoriesce dal finestrino destro dell'automobile. In poco tempo si forma un capannello di curiosi. Sul posto, intanto, giunge la squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Nocera Inferiore e gli agenti della Polizia locale, diretti dal vicequestore Sebastiano Coppola. Dopo aver spento l'incendio, partono gli accertamenti. Da un primo sopralluogo, i "caschi rossi" si accorgono che il vetro del finestrino è infranto ed all'interno dell'abitacolo viene trovata una bottiglia di liquido infiammabile, posta sotto sequestro dagli uomini della Scientifica. Non sembrano esserci dubbi, dunque, sulla natura dolosa dell'incendio. Secondo la ricostruzione fornita dai Vigili del Fuoco, qualcuno ha rotto il finestrino laterale dell'auto e poi ha lanciato all'interno dell'abitacolo una bottiglia piena di benzina, forse legata ad una miccia. Quanto basta per provocare un incendio. I primi ad intervenire sono stati alcuni passanti, richiamati da un rumore simile ad uno scoppio. «In zona - spiegano alcuni clienti del vicino bar Mazzini - c'era molto movimento. Erano da poco finite le partite. Di solito, a quell'ora c'è sempre più gente per strada». Qualche ora dopo l'attentato, la Polizia ha ascoltato il giovane proprietario della Mercedes. «Sono assolutamente incredulo. Non so come sia potuto accadere», ha spiegato agli investigatori. Stando, però, alle prime indiscrezioni, le indagini della Polizia avrebbero portato alla luce un particolare importante. Alcuni testimoni oculari hanno raccontato di aver visto parcheggiata, poco distante dalla Mercedes di Sorrentino, un'altra auto dello stesso tipo. Identico il colore e la cilindrata: una vera e propria gemella, misteriosamente scomparsa subito dopo il rogo. Una coincidenza? Chi voleva colpire ha commesso un errore? E di chi era l'auto scomparsa? Al momento, è ancora tutto avvolto nel giallo. Gli investigatori restano con le bocche cucite, ma sembrano non escludere l'ipotesi di un attentato mal riuscito.
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