Tu sei qui: Cronaca‘Noi contro Al Quaeda'
Inserito da (admin), venerdì 18 luglio 2003 00:00:00
Hanno scoperto un deposito di armi pericolosissimo ed hanno messo al sicuro una zona dove anche la popolazione locale, ignara della "santabarbara" accumulata dai terroristi, rischiava di essere coinvolta in esplosioni accidentali. È stata un'operazione contro i terroristi di Al Quaeda tutta "made in Salerno", quella portata a compimento ieri in Afghanistan. Giovani e giovanissimi volontari dell'Esercito, quasi tutti paracadutisti e quasi tutti campani, molti di loro della provincia di Salerno e della città. Inquadrati nella Task Force "Nibbio", ieri hanno neutralizzato il più grande deposito di armi ritrovato fino ad ora da truppe italiane in Afghanistan. A guidarli, il colonnello Federico D'Apuzzo, Comandante del 187° Reggimento Paracadutisti, di stanza a Livorno, appartenente alla Brigata Paracadutisti "Folgore". Anche D'Apuzzo è campano, di Cava de' Tirreni. «A seguito dell'attività di intelligence condotta dalle Forze speciali italiane durante l'operazione "Luna Rossa", che aveva già avuto come risultato il ritrovamento e la distruzione di armi in una scuola della zona, in questi giorni i militari della Task Force hanno individuato un altro deposito illegale di armi e munizioni, di proporzioni rilevanti», dicono con soddisfazione dal Comando italiano. «A sud ovest di Gardez - racconta il colonnello D'Apuzzo - in un anfratto naturale sono stati localizzati numerosi quintali di proiettili per mortai e razzi contro carri. Da una prima stima effettuata, il materiale è risultato così pesante e pericoloso da renderne necessaria la distruzione sul posto». L'area era già stata teatro di incidenti, con numerose persone ferite a causa delle esplosioni.Buona parte degli esplosivi era alla portata di chiunque. «Anche perché abbiamo eliminato un pericolo per la popolazione locale - aggiunge il colonnello - i militari della Task Force "Nibbio" si sono meritati la riconoscenza della gente del posto».
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