Tu sei qui: CronacaMovida rumorosa, alt all'Officina
Inserito da (admin), lunedì 1 marzo 2004 00:00:00
Ancora un colpo alla movida fracassona. Sul banco degli imputati la discoteca "Officina 249". Superati i limiti assoluti di decibel consentiti, è stata emessa un'ordinanza di sospensione di tutte le attività musicali che comportano il superamento dei limiti previsti dalla normativa. Intanto, si accentua il dibattito tra i gestori dei locali pubblici e l'Amministrazione comunale sull'idea del sindaco di dislocare sulla Statale 18 le attività della notte e sul ruolo che la movida può avere nella città. In questi ultimi anni sono sorti pubblici esercizi nei quali si svolgono attività costituenti fonte di rumori e suoni che suscitano per la loro intensità legittime rimostranze da parte dei residenti. La storia recente è costellata di scontri tra residenti e gestori e di interventi del Comune con varie ordinanze. L'ultima è per l'Officina 249. In seguito alle proteste dei residenti, l'Arpac ha eseguito un accurato controllo sulle emissioni dei suoni ed ha rilevato che erano stati superati i limiti assoluti. Nella relazione fonometrica si legge: «trattandosi di rumore che si manifesta nelle ore notturne, i valori riscontrati sono eccedenti la norma e sono intollerabili soprattutto in ambiente abitativo adibito ad attività di studio o di riposo». Di qui l'ordinanza del sindaco rivolta a contenere le emissioni sonore e l'adeguamento ai parametri. Dunque, sospensione ad horas di tutte le attività musicali e di intrattenimento danzante che comportano, attraverso l'utilizzo di strumentazioni elettroacustiche, il superamento dei limiti previsti dalla normativa. Al gestore dell'Officina è stato ordinato di eseguire entro 30 giorni tutti gli interventi di insonorizzazione nella struttura atti a garantire il rispetto dei limiti. Il problema nella città è avvertito fortemente. Aspro lo scontro in atto da tempo tra due diritti, quello legittimo del residente, che invoca il diritto alla quiete ed al riposo, di cui si sono fatti carico Giuseppe Salsano e la sua associazione "Ordine e quiete", e quello dei gestori consociati in "Torquemada", che hanno investito e che rappresentano una risorsa economica per la città. «Il problema non è di facile soluzione. Non dimentichiamo - osserva Antonio Fariello, delegato del sindaco alla movida - che oggi gli esercizi pubblici, tranne qualcuno, sono inseriti in un contesto urbano. Se non si trovano gli accorgimenti tecnici idonei, il rischio di un continuo scontro tra i due diritti è reale». Di qui l'idea di una dislocazione diversa. «È semplice dire - afferma Ciro Mosca, vicepresidente del consorzio "Torquemada" - vi sistemiamo altrove. Gli esercizi pubblici, le discoteche non sono soprammobili che si possono spostare da una parte all'altra. Noi siamo delle vere e proprie imprese, abbiamo investito e rappresentiamo tutti insieme una risorsa economica forte per la città. Si pensi al numero degli addetti e ci si renderà conto del peso che si ha in città». Intanto, il problema resta ed il disagio turba le notti ed il sonno dei cavesi.
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