Tu sei qui: Cronaca‘Movida mai lontano dal centro'
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 3 aprile 2003 00:00:00
Fa discutere la proposta di Antonio Fariello, delegato del sindaco alla movida, di localizzare in un'unica area i locali notturni cavesi. I gestori delle quattro discoteche cittadine si sono incontrati ieri sera. Sono perplessi e concordi nel chiedere che non vada distrutto un patrimonio di idee, professionalità, capacità e vanto per la città. «L'ipotesi lanciata da Fariello - afferma Ciro Mosca, titolare dell'Aumm Aumm - è stata una vera e propria provocazione. Ha il merito, comunque, di aprire un forte dibattito, che non può non giovare al progetto complessivo di rilancio dell'immagine della città». E su "Cava città turistica" si appuntano le osservazioni dei gestori. Troppo spesso vengono mortificati i veri operatori di turismo. È un discorso nel quale gli orari degli esercizi pubblici, l'apertura dei negozi, l'allestimento delle manifestazioni storico-folkloristiche dovrebbero trovare spazio e soluzioni. Ed invece, si fanno solo piani di carta. Ultimo nell'ordine, la proposta di Antonio Fariello di trasferire i locali in un'area tutta da costruire e da adibire alla movida. Ciro Mosca, Damiano Ventimiglia, Pasquale Falcone, Peppe De Stefano e Vincenzo Rispoli - rispettivamente titolari dell'Aumm Aumm, del Tex Saloon, del Porky's e dell'Officina 249 - hanno accolto la proposta senza isterie. Ragionano e chiedono di ragionare. Rappresentano una realtà economica e strutturale. «Da mesi - dice Peppe De Stefano - stiamo lavorando, anche con notevoli costi, per rendere le nostre discoteche antistress per chi abita vicino. Già abbiamo operato una scelta ben precisa, idonea e soprattutto rispettosa delle regole. La delocalizzazione non è necessaria quando si offrono garanzie certe. Il trasferimento avrebbe il sapore della deportazione. E non credo che noi operatori, che da anni abbiamo offerto garanzie di professionalità e serietà, lo meritiamo». Pasquale Falcone non aggiunge altro, vuole solo che la questione sia affrontata in termini concreti. «Ma conoscono i costi del trasferimento?», sbotta Damiano Ventimiglia, che evidenzia l'inopportunità economica ed urbanistica del progetto. «I luoghi pubblici di intrattenimento inseriti nel centro storico sono il segno di rivitalizzazione e di animazione», aggiunge. I gestori, dunque, si associano alle lamentele degli altri esercenti di attività pubbliche: occorrono fatti e non parole per far diventare Cava una città turistica.
LA ZONA DESTINATA AI LOCALI
L'insediamento delle discoteche dovrebbe avvenire nella cosiddetta area mercatale di viale Marconi, in prossimità del confine del cimitero. La zona fu scelta dalla Giunta Fiorillo per realizzarvi un complesso di opere pubbliche: un grande mercato, una struttura fieristico-espositiva, un terminal bus ed un mega parcheggio. Da finanziare con il "Patto Territoriale Costa d'Amalfi", proprio perché costituiva un'occasione per rispondere alle esigenze del terminal bus e, soprattutto, dell'area fieristico-espositiva, tanto necessaria allo sviluppo della città. Della progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva è stato incaricato l'Ufficio Tecnico comunale. È in corso di espletamento la proceduta per l'acquisizione dei pareri da parte del Ctr, dell'Autorità di Bacino e della Regione Campania. Nei prossimi giorni la gara di appalto. 8 miliardi il costo complessivo dell'opera, finanziata, come già ricordato, dal "Patto Territoriale Costa d'Amalfi". «È un'opera di grande rivalutazione e rivitalizzazione della zona. Proprio per questo - spiega Antonio Fariello - abbiamo ipotizzato la possibilità di un insediamento di discoteche e servizi pubblici lì dove già esistono servizi e strutture idonee».
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