Tu sei qui: CronacaMovida, gestori e residenti ai ferri corti
Inserito da (admin), lunedì 5 aprile 2004 00:00:00
Dopo il sequestro dell'impianto acustico alla discoteca "Aumm Aumm", ora costretta a funzionare solo come ristorante, la città si spacca. C'è chi, come i proprietari dei locali ed il popolo della notte, rivendicando il diritto al divertimento, denunciano una vera e propria crociata nei confronti della movida, con forti ripercussioni sulle attività commerciali e sull'immagine di Cava. E c'è chi, invece, come gli abitanti del palazzo di via Talamo, salutano il provvedimento disposto dal giudice come il riconoscimento del sacrosanto diritto al riposo notturno e chiedono che si proceda anche contro altri locali del centro. «Noi non parliamo di vittoria - precisa Giuseppe Salsano, presidente dell'associazione "Ordine e Quiete" - perché la nostra non è una guerra contro la movida. È la movida che ha dichiarato guerra ai cittadini. Il provvedimento del giudice è la dimostrazione che le nostre lamentele erano giuste. Non vogliamo ostacolare il lavoro di nessuno, ma intendiamo difendere i nostri diritti». Sebbene Salsano non voglia parlare di guerra ai rumori, sembra che questa sia solo la prima battaglia. «La maggior parte dei locali del centro - spiega - si trova nella stessa situazione. Disturbano la quiete dei condomini con musiche oltre i limiti consentiti, non rispettano le norme per le uscite di emergenza o si trovano in palazzi antichi, tutelati da vincoli storico-artistici». Ma dal "Porky's" Pasquale Falcone, presidente di "Torquemada", fa subito capire che tono avrà la campagna dell'associazione, che raggruppa i titolari dei locali notturni, contro un provvedimento così drastico: «Poteva bastare una diffida, considerando che mancano 8 serate alla fine della stagione, e rinviare gli accertamenti al prossimo anno lavorativo». Falcone si scaglia contro chi ha intrapreso questa crociata contro chi gestisce i locali notturni. Un fatto tanto più grave «perché non si tiene in conto che sono luoghi di aggregazione e di socializzazione per i giovani, ma soprattutto attività commerciali. Con questo sequestro 7-8 famiglie dei dipendenti dell'Aumm Aumm finiranno in mezzo ad una strada. E poi, so per certo che lo stesso titolare ha investito molto denaro per adeguare l'impianto acustico. Ora non potrà contare proprio su quella fonte di guadagno. Chiediamo di poter lavorare, naturalmente nel rispetto della legge, ma senza essere criminalizzati». Il sequestro preventivo, firmato dal Gip Emilia Anna Giordano, su richiesta del sostituto procuratore Rocco Alfano, è stato disposto dopo una serie di accertamenti sui decibel, che sono risultati superiori a quelli consentiti. Non si è trattato, però, solo dell'apposizione dei sigilli all'impianto di diffusione della musica. Nel provvedimento di sequestro è stato previsto anche la rimozione dello stesso. È la prima volta che viene adottato questo tipo di provvedimento, teso a voler impedire l'utilizzo di altri sistemi di diffusione della musica. L'intervento è stato eseguito dagli ispettori della Sezione giudiziaria della Polizia di Stato. Il titolare Ciro Mosca è stato denunciato per violazione della normativa che impone limiti sulle immissioni sonore. Mosca ha già incontrato l'avvocato Adinolfi per concordare l'azione legale da mettere in piedi. Solidarietà gli viene espressa da "Torquemada": non si esclude che nei prossimi giorni possa esserci qualche forma pubblica di protesta.
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