Tu sei qui: CronacaMeningite, corsa al vaccino
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 21 febbraio 2003 00:00:00
Vanno bene le rassicurazioni dei sanitari, sono di conforto le parole del sindaco, ma, alla fine, la differenza la fa l'esercito di mamme, che, davanti al rischio di meningite, hanno deciso di passare al contrattacco. La conseguenza? Code in farmacia per procurarsi le scorte di vaccino, file davanti agli sportelli dell'Ufficio vaccinazioni e tempesta di telefonate allo studio dei pediatri. I sanitari dell'Ufficio Prevenzione dicono che si è trattato di casi isolati, ormai in via di guarigione, ma la psicosi da meningite è già dilagata. «Ho una bambina piccola - dice Anna Lamberti - di appena un anno, ma è vaccinata. Mio fratello, invece, che ha 8 anni, non lo è. Così abbiamo deciso di acquistare subito il vaccino. Non vogliamo correre rischi». Aggiunge Annarita Russo: «In queste settimane, in molti siamo a letto con l'influenza. Chi può dire se si tratta di una semplice febbre o di qualcosa di più serio. E' meglio correre ai ripari finché si è ancora in tempo». Dall'Associazione Medici di base fanno sapere che da due giorni sono raddoppiate le richieste di vaccino antimeningite. Stessa situazione anche nelle farmacie cittadine, prese d'assalto dai genitori dei piccoli scolari e non solo. Il vaccino viene acquistato in farmacia e può essere iniettato dal medico di famiglia (pediatra di base per i bambini di età inferiore ai 14 anni) o somministrato dal personale dell'Ufficio vaccinazioni, dietro firma di un apposito modulo. L'effetto è pressoché immediato e non ha controindicazioni specifiche. Va detto, però, che non è a copertura totale. Infatti, le meningiti di tipo infettivo, cosiddette "da meningococco", sono di tre tipi. Questo vuol dire che diversi sono i ceppi di microrganismi. Il vaccino attualmente in commercio è in grado di agire solo nei confronti di uno di questi. Ma dalle autorità sanitarie ritorna l'invito alla calma. «Al momento, solo per una donna - spiega Annamaria Caiazza - è stata confermata la diagnosi di meningite da meningococco. Quanto al bambino, siamo in attesa delle analisi di laboratorio. Si tratta di casi isolati, non collegati tra di loro. Non c'è alcun rischio di contagio. La profilassi a base di antibiotici è stata adottata solo per le persone che hanno avuto contatti stretti e quotidiani, come i conviventi. La terapia non supera i due o tre giorni». Intanto, all'ospedale "Santa Maria dell'Olmo e Costa D'Amalfi" è stata avviata da giorni un'opera di disinfestazione dei locali del Pronto Soccorso, che hanno ospitato per prima la donna, una casalinga di 53 anni colpita da meningite, e la stessa ambulanza usata per il trasporto al "Ruggi D'Aragona" di Salerno. «Si tratta di una misura precauzionale. Per le meningiti - comunicano dagli uffici sanitari del presidio cavese - i protocolli non prescrivono alcun tipo di disinfestazione. Il batterio, infatti, non sopravvive a lungo. Basta arieggiare i locali. Diverso il caso di luoghi di aggregazione, come le scuole o le caserme, dove il rischio di trasmissione, e dunque di contagio, è maggiore».
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