Tu sei qui: CronacaLeishmaniosi, lotta serrata
Inserito da Il Salernitano (admin), lunedì 14 aprile 2003 00:00:00
Si infittiscono, a Cava de' Tirreni, gli interventi per prevenire altri casi di leishmaniosi. Nella Vallata sono già 4 i casi accertati. Cresce tra la popolazione la psicosi, legata anche alle poche informazioni che l'opinione pubblica ha in merito. Cerchiamo di conoscere meglio tale patologia. La leishmaniosi è una malattia comune al cane ed all'uomo, provocata da un parassita microscopico, che si sviluppa nei globuli bianchi dell'insetto vettore. La trasmissione di questa terribile malattia è dovuta all'insetto Flebotomo, una zanzara comunemente nota come "Pappatacio". In Italia, tutte le regioni costiere sono fortemente contaminate, anche se la malattia si sta velocemente diffondendo anche all'interno ed al nord del Paese, data l'impossibilità di controllo nei trasferimenti dei cani, ipotetici portatori del parassita. Il Flebotomo è un insetto simile alla zanzara, lungo dai 2 ai 4 mm, dal volo silenzioso. Durante la giornata, rimane nascosto nelle fenditure dei muri, tra le pietre ai bordi di acque ferme o canali ed in prossimità di qualsiasi zona umida. Si risveglia al tramonto e "lavora" per tutta la notte, introducendosi nei locali illuminati ed in quelli umidi, come possono essere eventuali canili, per nutrirsi degli animali a sangue caldo. Per debellare l'insetto, l'Asl ha messo in campo, circondando gli angoli del centro cittadino, un potente veleno antizanzara, sotto forma di polvere bianca non pericolosa per l'uomo e per gli animali domestici. Intanto, anche a Palazzo di Città si cercano le soluzioni a tale emergenza. «Possiamo assicurare che seguiremo tutte le strade - ha dichiarato Luigi Napoli, assessore all'Ambiente - per capirne la provenienza e per sconfiggere questa preoccupante minaccia. Tramite gli uffici, abbiamo già preso contatti con il Servizio fitoregionale, un organo specifico nella prevenzione degli ambiti territoriali contro insetti e parassiti infettivi. Come già accaduto in passato, quando fummo invasi dal batterio della "Processionaria del pino", anche stavolta abbiamo chiesto l'intervento di quest'organo regionale». I casi di leishmaniosi, 4 fino ad ora, arriveranno all'ordine del giorno della prossima Commissione Sanità, presieduta dal dott. veterinario Emilio Maddalo. Abbiamo chiesto ulteriori chiarimenti al dott. Elio Bossi, medico veterinario di Sanremo. Qual è la cura per la leishmaniosi? «Esiste una terapia specifica utilizzata per l'uomo e per il cane, ma, mentre per l'uomo si ottiene la guarigione totale, la stessa cosa non vale per il cane». Quali sono i rischi per l'uomo? «In teoria, la contaminazione tra cane e uomo è possibile, ma in pratica è rarissima. Importante è far seguire il cane dal proprio veterinario. Più facilmente possono essere contagiati i bambini e gli individui immunodepressi». Diamo un consiglio a chi possiede dei cani. «Il suggerimento che do è quello di eseguire controlli periodici (fine estate - inizio autunno). Una diagnosi precoce, oltre a favorire una più efficace cura della leishmaniosi, impedisce che il soggetto possa divenire serbatoio di malattia per gli altri cani a lui vicini e per l'uomo».
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