Tu sei qui: CronacaLa tela di S. Antonio restaurata dagli studenti
Inserito da (admin), venerdì 17 febbraio 2006 00:00:00
La "Settimana Antoniana", istituita per celebrare il 10° anniversario della venuta delle reliquie di S. Antonio di Padova nella città, prosegue tra incontri religiosi e manifestazioni culturali. Nella serata di mercoledì è stata consegnata - restaurata - la tavola cinquecentesca che ritrae il Santo. Hanno lavorato al recupero gli alunni della Scuola Media "Carducci-Trezza", che frequentano il laboratorio voluto all'interno della scuola e creato dal dirigente scolastico Dante Sergio. «Il laboratorio è guidato da Alessandro Manzo e Lucia Vitolo, tecnici restauratori della Soprintendenza di Salerno», spiega Dante Sergio.
Già negli anni scorsi il laboratorio ha provveduto a restaurare altre tele e statue di grande interesse storico e pittorico. Basti ricordare la scultura lignea del 1727 raffigurante "Sant'Anna con la Madonna Bambina", riconsegnata alla Chiesa dell'Annunziata di Cava, o gli affreschi di S. Maria del Quadruviale. Nei prossimi mesi saranno consegnale altre due tele, una che ritrae S. Francesco e l'altra la Deposizione. «L'attività di laboratorio sul restauro delle opere d'arte si colloca all'interno di un percorso didattico», osserva Maria Pasca, funzionario della Sovrintendenza. «Siamo particolarmente grati alla scuola, al dirigente, ai giovani ed alla Soprintendenza. Quello operato è un recupero importante per la comunità francescana e per la città», dichiara padre Gigino Petrone.
Nella serata di ieri, intanto, presentata la pubblicazione della "Platea Nova"del Convento di S. Francesco del 1692. Un manoscritto di padre Matteo Napoli da Napoli e trascritto da padre Remigio Stanzione, Ofm. «Riproporre il documento non è nostalgia o curiosità di un passato glorioso, ormai tramontato. Ma è leggere il passato, quello della fondazione, e nello stesso tempo scandire il presente, quello della rifondazione della chiesa, resa inagibile dal sisma dell'80, con lo stesso fervore ed intensità della prima ora. Come allora, la chiesa è dei fedeli ed opera loro», fa notare padre Luigi Petrone, il giovane francescano che ha risposto alla chiamata del Poverello d'Assisi "Va e ripara la mia chiesa". E padre Luigi, meglio noto come fra' Gigino, è all'opera.
Una pubblicazione curata con amore da padre Remigio Stanzione, che ha trascorso molti anni nella Comunità francescana di Cava. «Un tuffo nel passato per rinverdire il presente», commenta. La pubblicazione del documento è quanto mai opportuna in questo momento. «Ricordare le gloriose origini per noi tutti, frati e comunità civile, è una spinta a rafforzare le motivazioni per proseguire nella ricostruzione di un'icona tanto radicata nel cuore dei cavesi», conclude padre Gigino.
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