Tu sei qui: CronacaLa sicurezza "porta a porta"
Inserito da (admin), mercoledì 5 dicembre 2007 00:00:00
Gerardo, Salvatore, Amedeo, Enrico (Polizia di Stato), Salvatore e Giovanni (Carabinieri), sono i nuovi angeli che vegliano sulla sicurezza della città. Sono i poliziotti di quartiere, il progetto costituito dalla sinergia Comune-Polizia-Carabinieri. L'iniziativa ha giù riscosso immediati consensi: al termine delle prime 24 ore di servizio sono giunti a Palazzo di Città, al Commissariato ed all'Arma i primi commenti positivi. Accolta con curiosità prima, con piacere poi, la pattuglia in giro per i portici e nei negozi. L'approccio amabile e discreto dei poliziotti di quartiere è stato apprezzato, in particolare per l'attenzione alle varie problematiche lamentate. «Sono venuti nel mio esercizio, si sono presentati, mi hanno lasciato indicazioni precise per come mettermi in contatto con loro e solo i nomi, per indicarmi che sono amici che in qualsiasi momento si possono chiamare, consultare, parlare», afferma un commerciante.
«È un segnale di grande attenzione verso il mondo commerciale - dichiara il presidente dell'Ascom, Antonio della Monica - La loro presenza tra la gente, con la gente, può costituire un elemento forte per un migliore rapporto tra città ed istituzione e, soprattutto, un deterrente per tante situazioni difficili in cui potrebbero venirsi a trovare i nostri associati». Nella stessa direzione il presidente della Confesercenti, Aldo Trezza, che ha voluto manifestare la sua soddisfazione direttamente al vicequestore Pietro Caserta, al comandante Paolo Mannino ed all'assessore alla Qualità della Sicurezza, Alfonso Senatore: «Un tassello importante sulla strada della sicurezza, dobbiamo proseguire in questo impegno ed estendere il progetto anche alle frazioni, oltre a spingere perché si incrementi l'organico dei Vigili Urbani e si potenzino gli strumenti tecnologici come le telecamere. Tutti dobbiamo lavorare perché Cava, ed è un interesse comune, diventi una città sicura ed accogliente».
Ed ieri gli scolari della "Don Bosco" hanno visto ai cancelli dell'istituto la pattuglia di poliziotti che seguiva il loro ingresso. «In mattinata - dice Gerardo, uno dei responsabili delle pattuglie - abbiamo incontrato il dirigente scolastico Ester Cherri, per favorire il rapporto con le scolaresche, con gli insegnanti e con le famiglie. Abbiamo comuni obiettivi e tutti possiamo contribuire perché si possano raggiungere». Nei prossimi giorni quest'azione di sensibilizzazione e di reciproca conoscenza continuerà presso le comunità scolastiche ricadenti nella strade sorvegliate. «L'iniziativa di incontrare le scuole è segno di grande sensibilità», spiega l'assessore all'Istruzione, Daniele Fasano. La città ora sta vivendo quel clima di sicurezza che avvertì quando furono istituite le Circoscrizioni comunali e presso le stesse furono istituiti nuclei di Vigili Urbani addetti al territorio. «Il poliziotto di quartiere - conferma l'ex comandante dei Vigili Urbani, Eraldo Petrillo - è una scelta a tutela del cittadino e può costituire un elemento di crescita democratica e di partecipazione della comunità ai veri e comuni interessi».
Tempi duri per i parcheggiatori abusivi, per i venditori di cd contraffatti, per gli extracomunitari clandestini: la città ha nuovi orecchi e nuovi occhi. «Non vediamo il poliziotto di quartiere solo in chiave repressione, però. E' l'amico del cittadino, pronto ad offrire il proprio contributo per la soluzione del problema del quartiere, della famiglia, del condominio», precisa il vicequestore Pietro Caserta, che, unitamente al comandante Paolo Mannino, segue passo passo l'esperienza avviata.
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