Tu sei qui: CronacaInferno maltempo, deraglia un treno
Inserito da Il Mattino (foto di Angelo Tortorella) (admin), giovedì 9 gennaio 2003 00:00:00
Due giorni di pioggia hanno messo in ginocchio Salerno e provincia. Non si è trattato dei soliti disagi da maltempo. Stavolta si è sfiorata la tragedia. Frana un costone di roccia che si affaccia sulla linea ferroviaria nella frazione Molina di Vietri Sul Mare: deraglia un treno su cui viaggiano studenti e pendolari. Il fiume di fango scende fino alla Statale, sfondando il retro di una palazzina: undici le famiglie evacuate, costrette a trascorrere la notte in alberghi della zona. Un bambino di appena quattro anni è salvo per miracolo. Sono da poco trascorse le 14. Il "pendolino", partito da Salerno alle 13.40, ha da poco imboccato una curva. E' il buio, le luci dei vagoni si spengono. I passeggeri, per la maggior parte studenti e pendolari, vengono sbalzati dai sediolini. I primi due vagoni del treno si sono scontrati con un muro di fango, venuto giù dal costone per la pioggia insistente. Della frana si accorge in tempo il macchinista, che con una manovra delicata riesce a scansare parte dello smottamento. Il treno deraglia, ma riesce a fermarsi appena fuori dei binari. Scatta l'allarme, ma non è finita. La pioggia non dà tregua e così il fiume di terra e sterpaglie non si ferma, ma continua la sua corsa fino ad arrivare alla Statale. Porta con sé tutto ciò che trova sulla propria scia. Solo pochi attimi e si abbatte su una palazzina di quattro piani. Intanto, gli occupanti del treno, sotto choc, sono stati condotti in ospedale, ma per fortuna hanno riportato solo contusioni. Paura anche a Sarno, dove permane lo stato di preallarme. Per un attimo è sembrato di rivivere l'incubo della frana. La paura ha avuto il sopravvento quando, intorno alle 11 di ieri mattina, sotto una pioggia intensa, è crollata una casa disabitata nel centro storico di Sarno, nella zona tra via Mortaro e vico Orefice. Subito è scattato l'allarme e sul posto sono giunti il coordinatore del Coc, Aniello Annunziata, i tecnici della Protezione Civile ed i Vigili del Fuoco del distaccamento di Nocera Inferiore, che hanno effettuato un primo sopralluogo. La zona dove è avvenuto il crollo, causato quasi sicuramente dalle infiltrazioni d'acqua per le abbondanti piogge di questi giorni, è stata subito transennata. Disagi anche a Salerno per le forti piogge. Incidenti a catena hanno paralizzato il traffico per l'intera giornata. Sotto osservazione alcune zone alte della città, da Canalone a via Laspro.
SFIORATA LA TRAGEDIA
A Molina due palazzine sventrate da una frana. Salvato in extremis un bimbo di quattro anni sommerso dal fango
Hanno detto loro di scappare: «Scendete prima che possa venir giù la palazzina». E così, le undici famiglie del civico 52 a Molina di Vietri (le due palazzine di tre piani sventrate dalla frana che si è staccata dal costone ed ha invaso i binari) si sono trovate in strada. Sotto la pioggia battente. In mezzo ad un fiume di fango, hanno atteso di trovare una sistemazione dove trascorrere la notte. Le autorità locali hanno ufficialmente disposto l'evacuazione dello stabile. Più di trenta persone sono state ospitate in alcune strutture alberghiere del Comune di Vietri. Ma non basta certo un provvedimento d'urgenza, peraltro giusto e tempestivo, a mettere la parola fine all'angoscia ed alla paura. Quel boato sordo, che ha accompagnato il fiume di fango, li ha sorpresi mentre molti di loro si mettevano a tavolo per il pranzo. Solo pochi attimi e si abbatte su due palazzine di tre piani. Due appartamenti vengono invasi dal fango. Qui c'è la famiglia Savastano: mamma, papà e quattro bimbi tra i due ed i dieci anni. Uno di loro viene travolto dalla lingua di terra. Il corpo del bimbo viene sommerso. «Aiuto papà», riesce a pronunciare il piccolo. Viene salvato giusto in tempo. Intanto, in strada si mette in moto la macchina dei soccorsi. Il sindaco di Vietri, Cesare Marciano, è in strada con i soccorritori e le Forze dell'ordine. Cerca di organizzare il piano di evacuazione e di rincuorare le famiglie vittime della frana. Per tutto il pomeriggio Vigili Urbani, Protezione Civile, Carabinieri e volontari dell'Humanitas continuano a lavorare per liberare la strada dal fango e dai malcapitati usciti indenni miracolosamente da una tragedia evitata. Questa mattina i primi sopralluoghi per verificare l'agibilità dell'edificio e le condizioni della montagna.
IL RACCONTO DEI TESTIMONI
«L'ho stretto con forza tra le mie braccia. Il fango gli era arrivato sotto al collo. Qualcuno fuori, nell'altra strada, gridava. Ho capito che non era un incubo»: è il racconto di Matteo Savastano, il padre del piccolo salvato miracolosamente dall'onda di fango, che ha sventrato il retro della palazzina al civico 52 di Molina, dove si trova la nota rosticceria Zeppola d'Oro. Si trovava nella sua cameretta quando la lingua della frana lo ha sorpreso. «Ho quattro figli, tutti piccoli. Ho avuto tanta paura per loro», racconta Matteo, visibilmente sconvolto, mentre con alcuni parenti si trova fermo di fronte alla loro palazzina rimasta deserta. Il piccolo sta bene, non ha avuto bisogno delle cure dei medici: «L'ho portato a casa di mia madre: lì è al sicuro. Non sappiamo ancora come saremo sistemati. Siamo undici famiglie in strada». Rita Santoriello, impiegata presso una compagnia d'assicurazioni a Salerno, stava tornando a casa in treno: «Ero appisolata sulla mia sediolina. Mi ha destato un violento sussulto. Poi la luce si è spenta. Ho aperto gli occhi ed ho visto nell'ombra un fuggifuggi». È uno dei tanti racconti dei pendolari e degli studenti, passeggeri abituali di quel "pendolino" delle 13.40 che si è scontrato con il muro di fango. «Sono stati subito solerti a farci scendere. Siamo arrivati alla stazione di Vietri Sul Mare e di lì abbiamo raggiunto la strada. Possiamo dirci miracolati: se la frana non fosse stata bassa e già a livello della strada, forse ora non saremmo qui a raccontare». «Per fortuna - dicono tre ragazzi appena 15enni, Mario, Francesco e Vincenzo, che frequentano l'Istituto Nautico a Salerno - quel treno lo abbiamo perso. Avevamo fatto qualche minuto di ritardo e per questo stavamo tornando a casa in autobus». Ora sono costretti sotto la pioggia battente. Gli scarponcini affondano nel fango, continuano, così, a piedi la loro corsa. Anche gli autobus di linea, infatti, sono stati fermati. Per motivi precauzionali, gli agenti delle Forze dell'ordine ed i volontari dell'Humanitas li hanno bloccati, cercando di mantenere libera la strada ed avviare l'opera di sgombero del manto stradale dal terriccio e fango. Ma il lavoro di pulizia della strada è difficile. In una manciata di minuti si forma una lunga fila di auto. Molti degli automobilisti in coda sono i genitori dei ragazzi sul treno. «Come facciamo a ritrovare i nostri figli?», chiedono ai Vigili. Dall'altro versante della strada risponde un agente: «Stanno tutti bene e sono tutti scesi dal treno». In quel momento, è la risposta più tranquillizzante.
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