Tu sei qui: Cronaca"Il PUC ennesimo fallimento e sperpero di Gravagnuolo"
Inserito da (admin), venerdì 15 gennaio 2010 00:00:00
«Il PUC elaborato dall’amministrazione Gravagnuolo è destinato a naufragare, segnando così l’ennesimo fallimento del suo progetto di città e del lavoro svolto in questi anni». Lo afferma il consigliere comunale del PdL, Luigi Napoli, che in una nota spiega i motivi per cui il nuovo Piano Urbanistico Comunale costituisca un “vincolo al vincolo” e sia l’ennesimo sperpero perpetrato dall’amministrazione di centrosinistra.
«Il Comune ha speso circa 800mila euro per pagare professionisti esterni, il cui lavoro poteva essere svolto certamente dalle preziose risorse umane presenti all’interno dell’Ente. Inoltre, il nuovo PUC, così come dichiarato dal professore Gasparrini, consulente scientifico del piano, e così come si rileva da una prima lettura del piano pubblicato - spiega Napoli - va in deroga al PUT in quanto prevede la possibilità di realizzare ulteriori superfici terziarie e residenziali. L’anagrafe edilizia effettuata nel 2008/2009, per la redazione del nuovo PUC, ha portato in evidenza un dato che era già noto dal 1994 e più precisamente che a Cava de’ Tirreni sono stati superati i limiti edilizi fissati dal PUT (Piano Urbanistico Territoriale della Costiera Sorrentino-Amalfitana). Il PRG vigente, quello redatto nel 1993/1994, era conforme al PUT ed è stato approvato solo nel 2000, ben sei anni dopo l’adozione. Il nuovo PUC, che è difforme dal PUT, quanti anni richiederà per essere approvato? E sarà approvato dalla Regione Campania? Una risposta, purtroppo, credo di averla, ed è che questo piano se (e sottolineo se) sarà approvato richiederà molti anni, scontri con la Regione e quasi sicuramente dovrà anche essere riformulato. Basta vedere ciò che è già successo in altri casi in cui sono stati previsti interventi non conformi al PUT. Mi riferisco all’Auditorium di Ravello e al Contratto di Quartiere approvato dalla Giunta Messina nel 2004, che è ancora bloccato dalla Regione Campania solo per pochi metri di superficie terziaria, mentre il nuovo PUC ne prevede molti di più».
Il consigliere Luigi Napoli, inoltre, si chiede: «Il nuovo PUC ha disciplinato anche la zona ASI. Ma la progettazione è stata condivisa con il Consorzio ASI di Salerno? E soprattutto tiene conto degli stabilimenti insediati e da insediare? Oppure creerà un blocco delle attività in corso? E soprattutto l’ASI darà il proprio parere favorevole al PUC? Oppure succederà come per il piano del 1994, quando, dopo un lungo braccio di ferro, l’ASI costrinse il Comune ad annullare il piano in zona industriale? Ho letto con molta attenzione gli elaborati del nuovo PUC, ma non sono riuscito a rinvenire quali sono gli indici edilizi in zona agricola, quelli delle aree di trasformazione e non è chiaro cosa succederà per i cambi di destinazione d’uso nelle diverse zone comunali. Il proprietario di un appezzamento di terreno in zona agricola cosa potrà fare? E tale disciplina, se è stata scritta, in quale parte del piano è possibile consultarla? All’interno del piano si fa continuo riferimento al RUEC (Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale), ma tale elaborato non è presente tra gli atti del PUC che sono in pubblicazione. Ho sentito dire che il nuovo piano potrà rilanciare le aree rurali. Ma come lo farà se non c’è alcuna norma al riguardo? Il professore Gasparrini nel seminario di presentazione del PUC indicò i meccanismi attuativi del PUC e fece riferimento a procedure di evidenza pubblica per l’attivazione dei diritti edificatori. Tale procedimento, sicuramente innovativo, mi fa sorgere, però, diverse perplessità. I diritti edificatori si “attivano” solo con le procedure di evidenza pubblica? Se sì, cosa succede se non si avviano tali procedure? È forse inibita l’attività edilizia? In breve il cittadino potrà costruire di sua iniziativa oppure dovrà aspettare che il Comune avvii tali procedure di evidenza pubblica? Nelle procedure di evidenza pubblica tutti i cittadini che concorrono potranno costruire? Oppure ci saranno cittadini di serie A e cittadini di serie B, con alcuni terreni che diventeranno edificabili e altri no?».
Ufficio Stampa Consigliere Napoli
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