Tu sei qui: CronacaIl medico Calderazzo stroncato da un infarto
Inserito da (admin), venerdì 28 aprile 2006 00:00:00
Nelle prime ore di ieri la città è stata sconvolta da un'improvvisa e ferale notizia: la morte durante la notte di Salvatore Calderazzo, mentre era in servizio all'ospedale di Oliveto Citra. Lo ha stroncato un infarto. Ad annunciare la scomparsa del noto anestesista è stato il collega Franco Musumeci, che lo ha appreso da un infermiere di Oliveto. In breve tempo la notizia ha fatto il giro della città, ed in particolare di Santa Lucia, dove Calderazzo aveva legami familiari ed affettivi. Una morte improvvisa, ad appena 54 anni.
«Mai avremmo potuto immaginare - confida addolorato Musumeci - che Salvatore ci avrebbe lasciato così. È una grande ferita per tutti noi che, in questi anni di comune militanza politica attiva, avevamo imparato a conoscerlo e stimarlo». Salvatore Calderazzo operava da anni presso l'ospedale di Oliveto Citra come anestesista. Sin dalla sua assunzione aveva conquistato la simpatia di tutti, per la sua correttezza professionale ed il calore umano. Univa lo spirito calabrese diffidente, ereditato dal padre, a quello indipendente ed aperto del "luciano" doc, come la mamma. Mercoledì sera aveva preso regolarmente servizio, era di turno notturno. Nulla faceva presagire la tragedia. Solo all'alba i paramedici hanno constatato che era senza vita. Subito l'allarme, ma non c'era più nulla da fare.
Calderazzo era nato a Siderno nel 1951. Dopo gli il Liceo aveva studiato a Roma, dove si era laureato in Medicina. Proprio a Roma aveva conosciuto la moglie, Ester Cherry, oggi dirigente scolastico della "Don Bosco" di Cava, con la quale condividerà non solo la vita, ma anche la comune passione per la politica e la militanza nel Pci. Dal matrimonio nacquero Giuseppe nell'80 e Fausto nell'85. Calderazzo decise di vivere a Cava, nella frazione di S. Lucia: avvertiva fortemente il legame con il borgo materno. Partecipò alla vita politica attivamente: consigliere comunale dal '93 al '97, si distinse per l'equilibrio e per l'attenzione alla soluzione dei problemi della gente.
«Scompare una figura di militante serio e responsabile», dichiara Marco Ascoli. «Salvatore aveva un profondo rispetto dell'istituzione, credeva nella dialettica politica, considerava i partiti una palestra di democrazia e non centri di potere», aggiunge Enzo Servalli. Affranto Luigi Gravagnuolo: «La scomparsa di Salvatore mi colpisce profondamente. È una morte che chiama tutti a tenere i piedi a terra. Esistono valori come l'amicizia, la famiglia, gli affetti, nonché valori ideali come la solidarietà e la libertà, per i quali Salvatore ha creduto e lottato, mantenendosi sempre al di sopra delle beghe nelle quali spesso il vivere quotidiano ci trascina».
Intorno alla moglie Ester Cherry, ai figli Giuseppe e Fausto, alla sorella Nunziatina, alla mamma Cristina Baldi, ai numerosi cugini e zii, si è stretta l'intera città. Questa mattina la salma sarà onorata nella Chiesa di Santa Lucia, dove nel pomeriggio, alle ore 16, sono in programma i funerali.
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