Tu sei qui: CronacaIl Consorzio Ceramisti minacciato di sfratto
Inserito da (admin), giovedì 22 maggio 2003 00:00:00
Aut aut dell'Amministrazione comunale al Consorzio Ceramisti Cavesi. Il perdurare dello stato di inattività della struttura di via Caliri e la mancata realizzazione dei programmi di formazione e promozione della ceramica cavese, all'origine del comodato d'uso dei locali dell'ex mattatoio, hanno indotto il sindaco Messina a chiederne la restituzione. La crisi parte da lontano, all'indomani della battaglia elettorale tra Alfredo Messina e Francesco Musumeci per la carica di sindaco. Le dimissioni di Dino Turino dalla presidenza del Consorzio, dopo la sconfitta del centrosinistra e la caduta della sua candidatura assessoriale, hanno determinato l'avvicendarsi alla presidenza prima di Gerardo Rispoli e poi di Domenico Bisogno. Il Consorzio, però, è rimasto praticamente fermo. Nel frattempo, code polemiche hanno interessato i 15 soci, che, per ristrutturare i locali messi a disposizione dall'allora Amministrazione Fiorillo, si sono sobbarcati un onere finanziario di circa 140 milioni delle vecchie lire. Una questione non ancora risolta per l'insolvenza di alcune aziende, due o tre delle quali dovrebbero, a breve, lasciare addirittura il Consorzio. L'ultimo rinnovo delle cariche risale alla fine dello scorso anno: il presidente è Domenico Bisogno, il vice Dino Turino. Martedì scorso, l'incontro con il primo cittadino per trovare un'intesa. «Abbiamo presentato al sindaco Messina - afferma Turino - il programma di rilancio del Consorzio e della struttura di via Caliri. Entro pochi mesi, daremo il via ad un laboratorio scuola per corsi di formazione con stage presso le aziende, aperti anche a privati cittadini. Un primo passo per il rilancio».
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