Tu sei qui: CronacaGuerriglia allo stadio, 27 tifosi sotto processo
Inserito da (admin), giovedì 25 settembre 2003 00:00:00
Erano stati inchiodati dalle foto e dai filmati. In quella domenica di follia, le istantanee della Polizia inquadrarono ben 27 tifosi, distribuiti tra Curve, Distinti e Tribuna, coinvolti in scontri con le Forze dell'Ordine. Era una partita di cartello: Cavese-Trapani del 20 febbraio del 2000, finita con scene di guerriglia urbana e decine di feriti. Per il folto gruppo di supporters della Cavese, molti dei quali non appartenenti al tifo organizzato, ma abituali spettatori della Tribuna, oggi si apre il processo che li vede nella veste di imputati. Le accuse vanno da resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento a lancio di oggetti contundenti e tentato incendio. Il Giudice per l'udienza preliminare ha accettato la richiesta del pm di rinvio a giudizio ed oggi i 27 tifosi (Antonio Bisogno, Giuseppe Bisogno, Umberto Bisogno, Francesco De Risa, Francesco De Martino, Antonio Magliano, Claudio Magliano, Alfonso Marzano, Massimo Masullo, Valter Matonti, Alfonso Mazzotta, Antonio Memoli, Daniele Minelli, Vincenzo Palmieri, Giacomo Pelliccia, Massimo Punzi, Giovanni Ragosta, Alessandro Senatore, Vincenzo Senatore, Daniele Sorrentino, Maurizio Sorrentino, Luigi Taiano, Vincenzo Baldi, Giuliano Caldarese, Gianluigi Ciuccio, Giuseppe Mancasi e Maurizio Siani, difesi dagli avvocati Marco Senatore, Rodolfo Viserta e Licia Polizio) sono chiamati a comparire in aula a Cava de' Tirreni, nella sede distaccata del Tribunale di Salerno. I fatti si riferiscono al 20 febbraio del 2000: in programma la partita Cavese-Trapani. Una decisione non gradita dell'arbitro fa scoppiare l'inferno. Si incomincia con le "solite" cariche, poi scoppiano i primi tafferugli. All'improvviso, uno sparuto gruppo di tifosi tenta di scavalcare le transenne per invadere il campo. Gli agenti della Polizia impegnati nel servizio d'ordine circondano il terreno di gioco a protezione dei calciatori e del pubblico assiepato sugli spalti. Seguono attimi di panico: le inferriate non sono sicure. Alcuni tifosi incominciano a lanciare pietre ed altro materiale staccato dalle gradinate. La Polizia decide di intervenire per prevenire ulteriori incidenti. Secondo la versione riportata dagli avvocati difensori, il lancio di un lacrimogeno, sparato dalla Polizia per disperdere i facinorosi, colpisce uno di loro. E' la guerriglia. Restano coinvolti negli scontri anche gli spettatori del settore Tribuna, che prendono parte al lancio di pietre ed oggetti contro le Forze dell'Ordine. Il bilancio è pesante: decine di feriti. La Polizia ferma i primi sette tifosi, acciuffati nel settore Curva. Nelle ore successive, mentre divampano le polemiche, gli investigatori passano al setaccio filmati e fotografie. Cresce, così, il numero degli identificati: all'elenco si aggiungono altri 20 tifosi, tra cui anche 7 spettatori del settore Tribuna, che sarebbero rimasti coinvolti nella guerriglia. Per uno degli imputati vi è anche l'ipotesi dell'atto incendiario, per aver dato fiamme al tendone del serpentone che porta agli spogliatoi. Adesso, a quasi tre anni di distanza dalla terribile domenica di scontri, prende il via il processo.
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