Tu sei qui: CronacaGli ultrà: "Ciao, eterno gladiatore"
Inserito da (admin), venerdì 21 aprile 2006 00:00:00
Tutti uniti i tifosi, solitamente rivali negli stadi. In prossimità dell'altare ci sono, una accanto all'altra, la sciarpa gialloblù della Juve Stabia e quella blu della Cavese. In chiesa un gruppo di ragazzi di Castellammare. Sancita la pace in nome di Catello, che era nato a Castellammare e giocava e vinceva a Cava de'Tirreni. «Quando tornava a casa, Catello mi diceva sempre: ma perché, quando gioca a casa mia, mi prendo gli insulti perché sono un calciatore della Cavese? E perché a Cava ce l'hanno tanto con Castellammare? Se questa rivalità finisse, sarei l'uomo più felice del mondo», ha ricordato durante la messa papà Mari.
C'erano anche gli ultrà della Salernitana: i "Granata South Force" hanno regalato un fascio di fiori. E ci sono anche fans della Nocerina, con i capitifosi storici. La Salernitana Calcio ha mandato una rappresentanza del settore giovanile, ragazzi accompagnati da Zeoli. Quando si parla di tifoserie unite, di violenza da bandire tra squadre e società vicine, scatta l'applauso.
Poi il momento più toccante alla lettura del messaggio degli ultrà della Cavese: «Ringraziamo le tifoserie che ci dimostrano rispetto. Non è facile ricordare l'ardore, la passione e l'amore che Catello metteva ogni minuto quando indossava la maglia della Cavese. Vogliamo ricordarti per il tuo primo gol e quella corsa con gli occhi sgranati verso la Curva Sud, che è già curva Catello Mari. Sarei sempre davanti a Mancio, sarei sempre lì a parlare di tattica con il mister, sarei sempre lì a cantare motivetti stonati, sarei sempre in mezzo a noi: ciao Catello, eterno gladiatore».
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