Tu sei qui: CronacaGiudice di Pace, si rischia la paralisi
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 7 febbraio 2003 00:00:00
Fermi da dicembre i lavori per la ristrutturazione degli uffici del Giudice di Pace: riesplode la polemica. La grave precarietà e l'inadeguatezza degli ambienti a disposizione degli uffici giudiziari sono da oltre sei anni all'attenzione delle Amministrazioni comunali succedutesi nel tempo. In una stessa struttura, nata solo per ospitare gli uffici dell'allora Pretura, convivono quelli del Tribunale di Salerno, Sezione Distaccata di Cava, del locale Commissariato di Polizia e del Giudice di Pace. La situazione di questi ultimi ha raggiunto negli ultimi anni uno stato di collasso, come ha sottolineato il direttore generale dell'edilizia giudiziaria, Giancarlo Trecapelli, in una nota inviata al sindaco, al prefetto ed al presidente del Tribunale di Salerno. Di qui la conseguente necessità di adottare tutti i provvedimenti necessari allo svolgimento dell'attività del Giudice di Pace. La vicenda si trascina ormai da tempo. Quando sembrava che con l'avvio dei lavori si potesse scrivere finalmente la parola fine, ecco il fermo. Si è in attesa di risolvere il problema di due vani attualmente a disposizione del Commissariato di Polizia, problema già sollevato e sottovalutato. Intanto, pur in una situazione di grande precarietà, si continua a lavorare. Ecco alcuni dati significativi: a fine dicembre pendenti 2.300 fascicoli, nel 2002 emesse e redatte 2.515 sentenze, iscritte 4.400 e, tra l'altro, è previsto l'arrivo di altri 4.000 fascicoli. Quindi, dalle 7 sentenze del '95, con un crescente geometrico, si è giunto a 2.515. La situazione è insostenibile. Lo stesso ispettore ministeriale in una relazione ha denunciato le disfunzioni e le situazioni abnormi: inagibile il vano che doveva essere adibito ad archivio; uffici di piccole dimensioni, tanto che «ho trovato difficoltà - si legge nella relazione - ad apporre il visto ispettivo sui registri per carenza di spazio»; due studi completi imballati e sistemati nei corridoi, con in arrivo altro materiale. «L'ufficio - conclude la relazione - ha esibito una serie di richieste per migliorare lo stato delle cose, che, tuttavia, al momento non hanno trovato alcun riscontro. Lo si evince dalla copiosa corrispondenza: il comportamento dell'Amministrazione comunale è latitante». Se la relazione fosse stata redatta per qualsiasi ufficio privato, si sarebbe sicuramente stabilita la chiusura. Qui, invece, si lavora, pur in una precarietà forte. Dagli uffici si ironizza: «Forse dovremo attendere fino a marzo 2004, quando è stato previsto il trasferimento del Commissariato».
L'IRA DEL COORDINATORE
«Operiamo in grande precarietà. Qui rischiamo davvero la paralisi»: il Giudice di Pace Guglielmo De Antonellis denuncia una situazione insostenibile
L'avvocato Guglielmo De Antonellis, Giudice di Pace, coordinatore degli uffici di Cava, da anni è in trincea. Lotta e non demorde. «Sì, è vero. Siamo - denuncia - in una situazione di grande precarietà. Sin dal mio insediamento, ho sollevato il problema degli spazi e, soprattutto, della loro adeguatezza ai nostri compiti. Per anni solo promesse e, ancora oggi, con i lavori iniziati, dobbiamo constatare che siamo al palo». Il suo è uno sfogo amaro. Fa notare che il suo ufficio è un accampamento, con faldoni ovunque. Mostra il copioso carteggio intrattenuto con i sindaci Fiorillo e Messina e con lo stesso Ministero. «Se credono che mi fermerò, si sbagliano. La nostra - mi piace accomunare in questa azione tutti i colleghi ed i componenti degli uffici - è una battaglia di civiltà e di rispetto per la persona umana. Proprio nei giorni scorsi abbiamo rinnovato al sindaco Messina l'appello perché i lavori, al momento fermi, vengano ripresi e si ponga la parola fine a questa lunga telenovela». Tali lavori dovrebbero assicurare una migliore ridistribuzione degli spazi, onde consentire un servizio adeguato alle necessità. «Purtroppo - conclude amaramente De Antonellis - si sta determinando una situazione di collasso per gli esigui spazi a disposizione, rapportati sia al volume di affari che al personale in servizio».
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