Tu sei qui: CronacaGiovani e disoccupazione, la denuncia di ‘Polis'
Inserito da (admin), venerdì 5 dicembre 2003 00:00:00
Domenico Campeglia, membro del Coordinamento dell'Associazione socio-politica "Polis", ci ha inviato un'amara riflessione sul disagio giovanile, con riferimento anche e soprattutto alla realtà metelliana. Leggiamola insieme...
«Giorni orsono, mi è capitato di apprendere da tutti gli organi di informazione della nuova proposta, inserita nella Legge Finanziaria, di concedere un bonus di 1.000 euro per la nascita del secondo figlio in ogni famiglia a partire dal prossimo anno. Questo al fine di far fronte al decremento demografico registratosi negli ultimi anni in Italia. Io sono giovane, vivo in mezzo ai miei coetanei e mi permetto di dissentire completamente per questa legge che il governo ha voluto mettere in atto, e questo non perché sono contro l'aumento demografico, ma perché il proponente di detta legge non si è posto degli interrogativi importanti. Punto primo, l'assenza di nuove nascite è determinata dal fatto che noi giovani abbiamo sempre minore possibilità di creare una famiglia, esistente e persistente il grave problema occupazionale. Quindi, non c'è volontà da parte di noi giovani di non procreare, ma vi è l'impossibilità effettiva, costituita, come detto, dalla mancanza di lavoro, nonché dalla impossibilità di poter comperare un appartamento o quantomeno fittarlo, considerati gli alti costi in zone come, ad esempio, la nostra città. Nessuno si pone questi problemi, i giovani rimangono sempre più inascoltati. I genitori, che già sono costretti a tirare la cinghia, considerata la notevole crisi economica, si ritrovano in casa ragazzi laureati e non, di 27 e più anni, che non hanno nessuna speranza per il proprio futuro lavorativo e di vita. Ripeto, io vivo in mezzo ai giovani e tantissimi sono quelli aderenti alla nostra Associazione che lamentano tutti gli stessi problemi, e parliamo di giovani diplomati, laureati con 110 e lode, etc... che nelle nostre zone non riescono a trovare nessuna possibilità occupazionale. Ad essi rimangono poche scelte, essendosi chiuso il filone del Nord, a meno che qualcuno si dimentichi della laurea e voglia andare nel Nord-est a fare l'operaio, non riuscendo neppure a sopravvivere tra entrate ed uscite varie. Tutti cercano possibilità nei pochi concorsi che le amministrazioni di tanto in tanto bandiscono, e dove il numero di domande, rispetto ai posti a disposizione, è improponibile (basti pensare alle 5.000 e più domande già arrivate al nostro Comune per l'esiguo numero di 25 Vigili urbani). Un quadro aggravato dall'assoluta mancanza, come succede a Cava, di aggregazione sociale di un certo spessore che possa aiutare e confortare i giovani, nonché dall'assenza assoluta da parte dell'amministrazione di un progetto valido che possa creare occupazione nella nostra città. E noi come "Polis", che siamo abituati ad ascoltare i giovani ed a fare opposizione sì, ma soprattutto non sterile, abbiamo indicato in periodi non sospetti che l'unica strada da seguire è quella del turismo, ma fatto in modo serio, portando Cava nei circuiti giusti, avendo tra l'altro anche la fortuna di avere bellezze naturali e culturali sul nostro territorio, ed avevamo parlato di agriturismo, di turismo religioso, di portare Cava all'attenzione dei media di un certo livello. Solo così si può creare un indotto nella nostra terra e per i nostri giovani, considerato che i famosi aiuti governativi al Sud sono di gran lunga diminuiti e diminuiranno ancora. Non ci si deve, poi, meravigliare quando accadono fenomeni di delinquenza ordinaria o di altro genere, che vedono coinvolti giovani portati a queste devianze dall'esasperazione. Questa non vuole certamente essere una giustificazione, ma può accadere e sta accadendo. Io mi auguro che le istituzioni nazionali, regionali, comunali, avvertano questi problemi e questa fortissima preoccupazione. Io, come membro del Coordinamento di "Polis", posso solo dire, come ripete in continuazione il nostro Coordinatore Enzo Gallo, che "a fare da sé si fa per tre" e che come Associazione perseguiremo sempre questi obiettivi, non abbandonando mai i nostri giovani. Che qualcuno rifletta su queste modeste osservazione di un giovane».
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