Tu sei qui: CronacaGiornata della Memoria 2019: perchè è necessario non dimenticare mai
Inserito da (Redazione), domenica 27 gennaio 2019 08:52:33
di Patrizia Reso
"Siamo quei ragazzi nati nell'era del digitale, che non hanno vissuto la Seconda Guerra Mondiale, che non hanno vissuto gli anni di piombo, che non hanno vissuto la caduta del muro di Berlino ..." A parlare è un adolescente, di cui non si conosce il nome, in visita didattic , con l'istituto scolastico d'appartenenza, ad Auschwitz , ripreso dalla testata online Fanpage. Un video che sta circolando molto nelle varie chat, oltre che in rete.
Ciò che colpisce da subito è la sua sicurezza. Questione di cultura, infatti a differenza di tanti adolescenti che non hanno un minimo di cognizione relativamente a storia, geografia o altre materie, questo ragazzo è molto informato.
Porta avanti un discorso organico sulla Memoria, un discorso che può essere soltanto di stimolo ai tanti che ancora credono nei valori della solidarietà, della condivisione, della compassione, che non stati prerogativa solo della componente cattolica postbellica ( e anche prima!), ma anche della compagine socialista che ha pervaso molti animi.
Non esiste nulla di più piacevole, per una persona come me, ormai incanutita definitivamente e non precocemente, che ascoltare queste voci libere e che desiderano la libertà, non solo per se stessi. Nel rispetto dei valori fondanti della Costituzione, in primis nel rispetto delle Istituzioni, anche quando non ci rappresentano.
Il linguaggio offensivo che spopola sui social oscura molte di queste volontà dissidenti del pensiero unico, che si va diffondendo a macchia d'olio.
Spocchiosi, radical chic, al confino!, deportiamoli!, per rimanere nell'italiano più corretto, senza sconfinare nelle forme più triviali ormai inflazionate, specie nei confronti del genere femminile, sono i termini più ricorrenti nei confronti di chi esprime un'idea diversa. A maggior ragione ben venga la Giornata della Memoria! Istituzionalizzata, ufficializzata, ci consente almeno in minima parte di poter intervenire, con più sfaccettature, per riportare un po' di ordine nei pensieri, che prolificano in maniera spasmodica e rabbiosa non solo nei social, ma nella società, sempre più impoverita culturalmente e economicamente, trasformata in arte in ring di combattimento.
La cultura, gli intellettuali, ormai tanto vituperati, e lo dimostrano ampiamente non solo le offese gratuite che si diffondono, ma gli attacchi ripetuti, anche fisici, alla libera stampa, fomentando avversioni e odi, che hanno un solo precedente, dicevo la cultura può essere l'unico strumento che ci permetterà di uscire da questo angolo, in cui siamo stati accantonati tutti coloro che hanno una visione diversa della realtà e della vita.
Mai sottovalutare il desiderio di rivalsa di persone che non si sentono realizzate, si trasforma automaticamente in arma per chi non la pensa nello stesso modo e per soggiogarci.
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