Tu sei qui: Cronaca«"Frida" rischia di morire»
Inserito da (admin), giovedì 5 aprile 2012 00:00:00
Aveva da poco tagliato il nastro la sede di via Troisi dell’Associazione “Frida contro la violenza di genere”. Ed invece, la scelta del proprietario di destinare gli spazi ad altro uso potrebbe compromettere la sopravvivenza a Cava de’ Tirreni dell’organizzazione che accoglie donne, e non solo, vittime di violenze e disagi. Leggiamo insieme la lettera inviata dalla Presidente Alfonsina De Filippis al sindaco Marco Galdi per un pronto intervento:
«Solo ancora poche ore e “Frida” dovrà chiudere la propria sede di via Troisi e, dunque, anche uno dei due sportelli. La sede ha consentito tanti incontri con gli operatori, troppi colloqui con i nostri legali e psicologi, ha fatto sì che si potessero accogliere le emergenze 24 ore su 24 e che le donne (e non solo) in difficoltà, avessero la possibilità di accedere in una sede più discreta e meno “istituzionale”.
A questo punto, la sopravvivenza dell’Associazione la si deve solo all’aiuto ed al coraggio di due splendide donne: se la dott.ssa Grazia Gentile e l’avv. Marisa Annunziata non avessero voluto aiutare “Frida”, offrendole due mezze giornate di apertura dello sportello presso il Consultorio Familiare, sarei qui a piangere la morte di una meravigliosa creatura.
Ora dovrò dirlo ai volontari che per due anni hanno lavorato con dedizione e sacrificio e, purtroppo, dovrò dirlo a Laura, Annamaria, Luca, Simone, Alex, Manuela, Patrizia, Teresa, Giuseppina. Dovrò dire loro che non c’è più un luogo che possa accoglierli, assisterli, accompagnarli. Spiegherò loro che la nostra città non ha saputo o voluto accogliere “Frida”.
Caro Marco, so bene che ci vuole coraggio per fare scelte difficili, noi di “Frida” lo sappiamo bene. Il mio desiderio di rendere Cava de’ Tirreni la “Città contro le discriminazioni e contro ogni violenza” resterà solo un sogno, ma solo per poco, aspetto tempi migliori! Forse con questo ci giocheremo qualsiasi altra possibilità, non importa! Se “Frida” deve morire, è giusto che tutti quelli che avrebbero potuto aiutarla se ne sentano, in qualche modo, responsabili.
Sappiate, però, che io non mi arrendo. Caro Sindaco, altre Amministrazioni sarebbero orgogliose di avere un volontariato così forte e motivato, sarebbero felici di sapere che nella propria città cittadini, senza interesse alcuno, siano pronti a lavorare contro le discriminazioni e la violenza. Sindaco, in altri Comuni associazioni come “Frida” sono considerati “fiore all'occhiello” della città e, invece, a Cava “Frida” rischia di morire».
Alfonsina De Filippis, Presidente dell’Associazione “Frida contro la violenza di genere”
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