Tu sei qui: CronacaFesta di Montecastello, ultimi preparativi
Inserito da Il Salernitano (admin), martedì 10 giugno 2003 00:00:00
Fervono in città i preparativi per la prossima Festa di Montecastello. Da sempre, la storica rievocazione è l'evento per antonomasia dell'estate metelliana. La macchina organizzativa, in moto già da tempo, viene coordinata dall'Ente permanente "Festa di MonteCastello", abilmente guidato e presieduto da Rigoletto Maraschino, ex amministratore della città metelliana, da sempre attento alla rivalutazione della cultura del territorio. Tutto, dicevamo, prosegue secondo copione. «La questua per raccogliere i fondi necessari ad organizzare l'evento - sottolinea Maraschino - sta andando a gonfie vele. Voglio ringraziare tutti i cittadini che hanno già contribuito e quelli che sicuramente lo faranno nei prossimi giorni». La Festa di Montecastello quest'anno sarà ancor più ricca. In particolare, sarà più corposo lo spettacolo pirotecnico. «L'anno scorso - continua Maraschino - siamo riusciti a riportare i fuochi pirotecnici a Cava. Quest'anno lo spettacolo ritornerà ai fasti di un tempo e di sicuro l'evento riporterà in città grossi flussi turistici e masse di cittadini provenienti dai centri limitrofi». A coronare lo sparo ci saranno, come ogni anno, la benedizione alla città impartita dal Monte dall'Arcivescovo Orazio Soricelli, la rievocazione della peste, la sfilata dei gruppi folkloristici locali, quest'anno affiancata dal primo raduno nazionale delle Moto Guzzi d'epoca, organizzato dal Club "Aquile D'Argento", e, dulcis in fundo, la tradizionale Disfida dei Trombonieri, giunta quest'anno alla sua 29esima edizione. Ed è proprio quest'ultimo evento, in programma per la prima settimana di luglio, a calamitare maggiormente l'attenzione dei cavesi, da sempre orgogliosi della storia cittadina. Come ogni anno, lo stadio comunale "Simonetta Lamberti" sarà gremito in ogni ordine di posti. Gli otto Gruppi Trombonieri si contenderanno l'ambita "Pergamena Bianca", ora nelle mani del Gruppo vincitore dell'edizione 2002, il "SS. Sacramento". Una rievocazione che viene da lontano. Era il 1460 quando 500 militi cavesi accorsero spontaneamente in aiuto del re spagnolo Ferdinando I d'Aragona, detto Ferrante, che stava, nella valle di Sarno, per essere sovrastato dal re Giovanni d'Angiò, intento a sovvertire le sorti del regno aragonese. I Cavesi, guidati dai fratelli Longo, attaccarono il nemico dalla montagna che dominava la località Foce. Il combattimento, che si protrasse fino al giorno successivo, decretò la salvezza del regno aragonese, avendo il nemico abbandonato il campo di battaglia. Gli Angioini, per vendicarsi dell'affronto subito da parte dei nostri concittadini, attaccarono la città di Cava, alla quale il re Ferdinando dovette inviare dei soccorsi attraverso Amalfi. Il 31 luglio 1460, poi, re Ferrante, per esprimere la sua incommensurabile gratitudine, mandò all'"Università de La Cava" una lettera nella quale si dichiarava disposto ad esaudire tutte le richieste effettuate dagli amici cavesi. Più tardi, il 4 settembre 1460, non avendo la nostra città avanzato alcuna pretesa, il sovrano d'Aragona consegnò nelle mani dell'allora sindaco di Cava, Onofrio Scannapieco, una seconda lettera, in cui riconfermava la sua grande fiducia. Inoltre, diede al suo illustre concittadino una pergamena in bianco, con i sigilli e la firma del monarca, affinché i cavesi gli richiedessero tutto ciò che fosse loro gradito. Tale pergamena, però, non fu mai compilata ed è tutt'ora conservata, intatta, nel Palazzo di Città, in modo da rappresentare, oggi, l'ambito premio della "Disfida dei Trombonieri".
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